A tu per tu con Emiliano Salvini
{joomplu:745 left}Il 18 Giugno 2008 ha meritatamente conquistato il titolo italiano dei pesi gallo alla fine di uno spettacolare match contro l’allora imbattuto Rodrigo Bracco.
Il 30 Aprile sosterra’ un importante ed impegnativo match contro il nicaraguense Alfaro Bismarck all’interno di una interessante riunione organizzata dalla Unicorner di Marcello Paciucci e Lamberto Petrecca.
Si tratta di Emiliano Salvini, trentenne pugile romano dalle ottime credenziali, che abbiamo incontrato nella palestra dove e’ solito allenarsi approfittando della sua gentilezza per porgli alcune domande relative al suo stato di forma ed ai suoi futuri programmi.
Quando hai iniziato a praticare la boxe, in quale palestra e con quale allenatore ?
“A 14 anni. La palestra era quella di Casalbruciato ed i miei maestri erano (cosi’ come sono ancora) Cesare Rossi e Fabio Ceccardi”
Attualmente dove ti alleni ?
“Mi divido tra la Boxe Casalbruciato e uno spazio che gestisco direttamente io all’ interno di una palestra comunale a Colli Aniene”
Ci parli della tua carriera da dilettante. Che risultati hai conseguito ?
“Ho fatto piu’ di 80 match. Ho conquistato la medaglia d’argento ai mondiali juniores a Cuba nel 1996, il secondo posto ai Campionati militari in Texas e sempre la medaglia d’argento al Torneo di Alghero”
{joomplu:743 left}Hai trovato difficolta’ nel passaggio al circuito professionistico ?
“Sinceramente all’inizio si dal momento che ho dovuto cambiare il mio modo di boxare rispetto a quanto facevo da dilettante. Il primo match poi ancora me lo ricordo. Combattei a Grosseto contro Giovanni Delisi (era il 13 Dicembre 2000) ed alla quinta ripresa mi ruppi il timpano. Persi ai punti ma mi rifeci cinque mesi dopo quando vinsi per ko il mio secondo match contro Vincenzo Messina”
Come ti stai preparando al match del 30 aprile ?
“Mi sto preparando da diversi mesi facendo sparring con Di Silvio. Purtroppo in questi ultimi due giorni sono dovuto stare fermo per una forma influenzale molto fastidiosa ma conto di presentarmi al match del 30 Aprile in grande forma. E’ un periodo un po’ stressante per me anche per via di vicende personali e la boxe in questo senso mista dando un grande aiuto a stare calmo e a distrarmi”.
Ti dispiace non poter affrontare lo sfidante ufficiale Antonio Cossu ?
“Mi avevano proposto tre pugili: prima Antonio Cossu poi il bulgaro Alexander Vladimirov e infine Alfaro Bismarck. Sinceramente dei tre Antonio Cossu sarebbe stato il piu’ abbordabile. Ora sembra debba combattrere contro questo ventiquattrenne nicaraguese che ha recentemente incrociato i guanti (mettendolo anche in difficolta’) contro Simone Maludrottu. So che in quella circostanza uno dei tre giudici ha anche visto un verdetto di parita’ a testimonianza di un match tutt’altro che semplice per il sardo. Ma per me è uguale, l’importante è combattere”.
Hai combattuto per anni con un problema al sangue che secondo molti non ti ha permesso di esprimerti al massimo. Hai risolto questo problema, come ti senti ora ?
“Si per anni ho combattuto con una anemia da sforzo che non mi ha permesso di dare il meglio di me. Mi ricordo ancora il match con Sidorenko nella finale dei campionati militari in Texas….stavo vincendo alla grande ma all’ultima ripresa ho avuto un calo di zuccheri ed ho perso li il mio match. Ora tengo sotto controllo questo problema e mi curo con medicinali che mi fanno andare avanti”
Dopo la conquista del titolo italiano 2 cocenti sconfitte. Cosa e’ successo, un semplice passaggio a vuoto o una positiva ed utile presa di coscienza di alcuni tuoi limiti a livello internazionale ?
“Non mi sento assolutamente sminuito da queste due sconfitte, anzi. Ho saputo del match contro Mahyar Monsipour dieci giorni prima del combattimento. La borsa era buona e non volevo farmi sfuggire l’occasione. Purtroppo non mi sono potuto preparare a dovere ed ho perso per squalifica alla sesta ripresa. Contro Mohamed Bouleghcha ho subito una rapina. Meritavo di vincere ma si sa come vanno le cose, bisogna anche starci ormai non mi stupisco di niente”.
Che obiettivi ti poni per i prossimi 2/3 anni della tua carriera ?
“Aspetto l’esito della prima difesa ufficiale di Bouleghcha contro il belga Carmelo Ballone. Chi vince dovrebbe combattere contro di me. In alternativa difenderò il mio titolo italiano entro la fine dell’anno contro Bracco”
Quale pugile ammiri di più a livello italiano e internazionale ?
“Sinceramente seguo poco il pugilato. Preferisco allenarmi. Sono nato e cresciuto senza miti…sono fatto cosi (ndr ride scherzando)”
Un consiglio ad un giovane pugile dilettante che decide di passare professionista ?
“Il mio consiglio è quello di combattere e di non perdere tempo a fare match farsa per fare curriculum. Io ho subito otto sconfitte da professionista ma sono campione italiano e mi sento un pugile vero. Le sconfitte possono anche fare bene. Questo è quello che ho detto anche al mio amico Massimiliano Buccheri. Nella boxe si vince e si perde, ma l’importante e‘ combattere e crederci”