Intervista al nuovo c.t. Raffaele Bergamasco sulla sfida con Cuba a Milano e Modena

Il debutto di Raffaele Bergamasco nel nuovo ruolo di commissario tecnico, responsabile della nazionale senior maschile, coincide con l’incontro più difficile in assoluto. L’8 e il 10 maggio a Milano e Modena, gli azzurri dovranno sostenere l’urto a dir poco violentissimo portato da Cuba.
“Intanto – apre così la prima intervista ufficiale – debbo ringraziare il Presidente e i consiglieri che hanno dato l’ok, ma soprattutto la mia riconoscenza va a Francesco Damiani, ora coordinatore di tutto il settore dilettantistico a livello di nazionali, per avermi dato la sua fiducia in un ruolo molto ambito ma anche impegnativo e delicato. Che poi il primo impegno da affrontare riguardi Cuba, la squadra più forte del mondo, significa che i ragazzi daranno il massimo, come hanno sempre fatto”.
Cuba, in febbraio aveva preso parte al Memorial Bocskai di Debrecen in Ungheria,  ottenendo quattro vittorie (Matellon, Iglesias, Banteur e Acosta) e un bronzo con Torrente. Nella recente trasferta europea, al torneo Ahmet Comert di Istanbul (15-19 aprile), dove ha pagato pesante pedaggio a livello di verdetti – non dimentichiamoci che il presidente turco è quel Doganelli, che l’Aiba ha cacciato da segretario, con ignominia, per le bravate a tutti i livelli – si è presentata con sette pugili (Leon, Torrente, Iglesias, Banteur, Larduet, Acosta e Alfonso), ottenendo due ori e la citazione per Acosta di miglior pugile del torneo. Tutti questi nomi in aggiunta a Yampier, Onate e Recio nei medi che ha recuperato dalla ferita sopportata contro Maikel Perez, tanto che sta combattendo nel torneo Bolivarian Alternative Games che si disputa a Camaguey.

La rassegna alla quale prendono parte i migliori pugili ecuadoreni, venezolani, tedeschi, del Kazakistan e guatemaltechi, oltre ai padroni di casa con molti dei nazionali, ha già riservato sorprese e potrebbero continuare nelle finali che si disputano questa notte.  
“Nulla di nuovo. Cuba non si ferma mai, visto il parco atleti che possiede e non fa regali a nessuno. Sta costruendo la squadra per i Giochi di Londra 2012 e l’ossatura che presenterà contro l’Italia è quella già predefinita. Non per niente ci sono sette pugili presenti a Pechino. La media dell’età è sui 22-23 anni, nessuna nazione può permetterselo. Inoltre, sono tutti motivati per mille ragioni. Debbono smaltire la delusione dei Giochi e stanno giocandosi il posto per Londra”.
A tuo giudizio quali sono i migliori?
“Tutti sono bravi. Forse in questo momento quello che ha più costanza di rendimento è Osmai Acosta, il massimo che vanta anche un successo contro Clemente Russo. L’azzurro avrà a sua volta motivazioni forti per la rivincita”.
Clemente dopo il viaggio negli USA e il colloquio con Don King, ha rinviato ogni progetto di passare al professionismo a tempi brevi. Cosa ha detto di preciso?
“Lo abbiamo lasciato libero di scegliere, perché ci sembrava giusto così. Chiarita la situazione, è concentrato sui programmi che dovranno portarlo al meglio per l’appuntamento dei mondiali di settembre a Milano. Ho parlato con Clemente e mi ha assicurato che il tempo delle distrazioni è finito. Per la verità, l’atleta si è comportato sempre bene e ha rappresentato l’Italia pugilistica nel miglior modo, anche in televisione. Indubbiamente certi impegni extra boxe si pagano quando torni sul ring. Così è stato nell’ultimo match a Garlasco contro il russo, anche se tra i due aveva vinto l’italiano. Adesso lo aspetta Acosta (24 anni) il massimo più quotato del momento, in grande ascesa. Sarà una sfida imperdibile, spettacolo assicurato”.
Cammarelle la nostra bandiera assoluta come sta?
“Roberto è un grande esempio per tutti i ragazzi. Lo ascoltano con grande rispetto e lui conferma con i risultati che difficilmente la situazione cambierà a breve. La sua presenza va oltre quella dell’atleta, un riferimento importante per tutti. Il fatto che a breve diventerà papà, avvalora ancor più questo ruolo”.
La certezza che gli azzurri titolati di Chicago e Pechino, saranno presenti in occasione dei mondiali a Milano, ha dato ulteriore spinta agli organizzatori, che possono contare sul richiamo globale della squadra. Il LOC guidato da Andrea Locatelli e Paolo Taveggia sta operando per creare un grande evento mediatico e non solo pugilistico.

 “Il successo di pubblico, superiore alle attese, ottenuto nella sfida con la Russia – sottolinea Taveggiaci porta a credere che l’interesse delle due serate contro Cuba, sarà ancora superiore. Se sarà così, avremo vinto una prima scommessa”.

 Aggiunge Locatelli: “Tutti gli avvenimenti sono di altissimo livello e in questo susseguirsi di eventi, manterremo viva la memoria di Giovanni Parisi. Ci sembra giusto che un campione come lui, coinvolto in questo nostro lavoro come mai in passato, venga ricordato da tutti gli sportivi” 
I cubani quando sbarcano in Italia?
L’arrivo è previsto per il 28 aprile a Roma. La compagine si trasferirà ad Assisi e fino al 6 maggio si allenerà con i nostri ragazzi. Partenza per Milano il 7 mattina, in coincidenza con la conferenza stampa di presentazione. Un contatto importante con atleti che fanno parte dell’elitè mondiale. Senza dimenticare che anche tra i nostri pugili, oltre a Cammarelle e Russo, ci sono atleti titolati come Vincenzo Picardi e Domenico Valentino, oltre a ragazzi che stanno crescendo ad ogni impegno, parlo di Parrinello, Di Savino, De Donato e Podda. In generale tutti quanti stanno cercando di sfruttare al meglio queste opportunità”.
Come procede la preparazione verso i mondiali?
Bene, c’è stato il recupero di Domenico Valentino e Luca Podda, fermi per inconvenienti alla mano destra contro la Russia. Uno stage in montagna per migliorare l’ossigenazione e quindi il fondo, visto l’impegno dei tre minuti al round. Nessuno è al 100%, ma questo rientra nella logica dei programmi. Anche la scelta degli avversari è finalizzata a questo. Con Cuba raggiungiamo il top, poi ci saranno la Germania e gli USA, molto forti ma più abbordabili, anche se dovremo dare il meglio in tutti i duals match”.
I convocati per Cuba?
Abbiamo inserito, oltre ai presenti contro la Russia altri atleti che abbiamo chiamato per dare nuove opportunità. I cubani hanno due mosca e così torna Alfonso Pinto, con lui il mediomassimo Sinacore che ha recuperato dopo la frattura alla mano destra. Inoltre faranno parte della squadra il superleggero romano Ignazio Crivello di 19 anni e Mario Federici nei +91, atleta di Tivoli di 18 anni. Non combatteranno ma entreranno nel clima della Nazionale e questo rappresenta il primo passo”.
Ai campionati italiani alcuni giovani si erano messi in luce, anche se usciti prima della zona podio.  Tra gli altri il welter Giacomo Corsale e Vincenzo Mangiacapre nei 64 kg., Francesco Rossano nei supermassimi, campione in carica. Sono sotto osservazione?
Non solo loro, seguiamo tutti coloro che dimostrano di possedere qualità. La volta scorsa, abbiamo convocato Corsale e Mangiacapre, col risultato che oltre a non presentarsi, neppure il loro tecnico si è fatto sentire per motivare l’assenza. Far parte della Nazionale deve essere un onore, si deve provare l’orgoglio della maglia azzurra. Se mancano queste componenti, meglio lasciar perdere. Per quanto riguarda Rossano, purtroppo si è infortunato seriamente alla mano destra, dopo l’incontro in Germania. Una frattura scomposta alla mano destra, operata, ma il recupero non è immediato. Sul colosso campano contiamo eccome”.
I titolari che combatteranno?
In linea di massima, Pinto e Picardi nei mosca, Parrinello nei gallo, Di Savino nei piuma, Valentino nei leggeri, Vangeli e Di Donato nei 64 kg., tra i welter Marziali e Cirillo, i due medi Podda e Adriano Sperandio classe ’87, al debutto tra i seniores, Rosciglione e Sinacore negli 81 kg. poi i nostri due colossi Russo e Cammarelle. Per qualcuno è importante fare esperienza, senza rischiare più del ragionevole, gli altri saliranno sul ring per battersi al meglio”.
Anche se mancano ancora molti giorni, questa sfida con Cuba sta già scaldando gli appassionati. A livello ufficiale – ci sono precedenti contro formazioni caraibiche ma si è trattato di confronti incompleti – questa, come è accaduto con la Russia, per l’Italia è la prima volta contro la grande Cuba.

 

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