Mediterraneo welter IBF: Langella, facile difesa, Mottolese evanescente, Branco sbrigativo

Giuseppe Langella (15+5-1=) ha mantenuto con facilità la cintura del Mediterraneo IBF welter, battendo con larghissimo margine il tarantino Michele Mottolese (11+7-) che nulla ha fatto per contrastare l’avanzata del campione.

 Al Palasport di Casoria (Napoli) – per l’organizzazione Cotena-Zurlo – completo e festante, i tifosi di Langella non hanno sottilizzato troppo. L’importante era che il napoletano di Torre Annunziata vincesse e su questo non ci sono stati mai dubbi.

 Il vantaggio finale dopo 12 riprese in fotocopia, quindi poco spettacolari, poteva anche raggiungere quasi il doppio cappotto. Langella ha cercato di chiudere la distanza, per mettere a bersaglio le serie a corta distanza, ma ha sempre trovato la chiusura ermetica di un Mottolese che bloccava il rivale, evitando quella battaglia che lo avrebbe portato alla sconfitta prima del limite. Per questo i colpi messi a bersaglio dal pugile di casa sono sempre arrivati da lontano, quindi volanti ma con poca consistenza.

Match poco coinvolgente, troppo monotono nell’andamento unilaterale. Trovare un round per Mottolese è impresa impossibile, anche se il lungo sfidante (1.88 per meno di 67 kg.) non ha mai rischiato lo stop. Ma per evitare questo pericolo, ha cancellato ogni velleità di successo. Invano il maestro Quero ha cercato di stimolarlo.

Niente da fare, Mottolese è rimasto sulla sue, ha lanciato il sinistro per non farsi avvicinare da Langella, per il resto ha legato con giudizio e si è ritrovato alla fine bene in piedi, ma pure battutissimo. Dodici riprese con poche scintille.

 Da Langella ci si aspettava di più, ma a sua scusante il fatto che stava vincendo e quindi non serviva rischiare qualche colpo isolato.

La presenza sul ring di Silvio Branco (58+9-2=), che doveva scaldare i muscoli in attesa della sfida mondiale mediomassimi WBC contro Adrian Diaconu (25+), probabilmente in Canada a giugno, è stata molto applaudita.

Il campione di Civitavecchia, senza forzare, limitandosi a eseguire azioni offensive con velocità e precisione, ha cucinato a fuoco rapido il magiaro Roland Horvath (9+20-3=) che ha retto per quasi nove minuti ai reiterati colpi di un Branco che sta preparando al meglio l’ennesima opportunità iridata. Tre round a senso unico, culminati con un preciso montante destro di Silvio che ha levato il fiato e tagliato le gambe all’onesto collaudatore ungherese.

Anche gli altri tre campani impegnati hanno vinto e convinto. Nei welter, Salvatore Carrozza (5+1-) ha dovuto impegnarsi niente male per superare il giovane (20 anni) ma già furbo Jozsef Molnar (2+2-) che attendeva gli attacchi del rivale per colpire di rimessa. Il maggior volume di colpi di Carrozza facevano la differenza al termine di 6 round abbastanza equilibrati.

 Il superleggero Salvatore Di Martino (3+1-1=), pugile di casa, si è impegnato nel modo giusto per aver ragione del non disprezzabile Batta Csaba (0+2-) già visto a Milano perdere da Fabio Haga ai punti.

Non è venuto meno al suo ruolo di attaccante Samuele Esposito (3+1-) che non ha perso tempo ad assalire un Bela Sandor (11-61-3=) che forse non si aspettava tanto ardore combattivo. Nonostante la grande esperienza, il magiaro al secondo round ha cominciato a sentire gli effetti delle serie di un Esposito cha ha confermato la pesantezza dei pugni. Sull’ennesima azione, Sandor finiva al tappeto e l’arbitro dopo il conteggio, riteneva che la cura Esposito poteva giustificare lo stop per il non più verde avversario. 

 

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