Loreni Boxe a Rezzato (Bs): tricolore cruiser Dolzanelli-Erittu
Domani sera, inizio alle 19.30, al Palazzetto dello Sport di Rezzato, località appena fuori Brescia verso est, la Boxe Loreni allestisce una corposa riunione imperniata sul tricolore massimi leggeri tra il beniamino locale Cristian Dolzanelli (15+0-1=) e il sardo Salvatore Erittu (15+) entrambi imbattuti, in un confronto assai equilibrato.
La storia dei massimi leggeri è tra le più recenti. Nacque nel 1979 su iniziativa del WBC, l’Italia la riconobbe solo nel 1987. Il primo a detenere il tricolore dei kg. 86.183 fu il campano Gennaro Mauriello vincitore per intervento medico sul modenese di Reggiolo Antonio Manfredini a Montecatini il 30 aprile ’88. Un confronto durato 33”, fermato dall’arbitro Ceccarini per ferita dell’emiliano che aveva all’angolo Rocco Agostino.
Apriti cielo, il manager andò su tutte le furie perché riteneva che Mauriello avesse spaccato il sopracciglio destro del suo pugile con una testata. Tesi che condivide anche l’arbitro che difende così la decisione: “La testata c’è stata, ma involontaria. Non potevo squalificarlo”.
Manfredini non si rassegna, ottiene la rivincita il 7 ottobre, ancora nel modenese a Guastalla e stavolta il match arriva ai canonici dodici round. Vince nettamente il pupillo di Agostino e Paolo Motta, con punteggi ampi (117-112, 117.113, 118-112) anche se Mauriello lancia una battuta infelice: “lui è carne morta, io carne viva”. La realtà è diversa, tanto che il pugile di Mugnano (Na) rischia grosso per un trauma cranico, riscontrato dopo la sfida. Manfredini diventa campione italiano dopo solo dieci incontri.
Una bella soddisfazione per il giovanotto di origini contadine, sette fratelli, il matrimonio allietato da una figlia che abbiamo visto speaker entusiasta in occasione del dual match fra Italia e Cuba a Modena, allestito dal papà, infaticabile promoter oltre che insegnante a Carpi.
I successivi campioni sono Alfredo Cacciatore che stende Manfredini il 2 giugno ’89 sul ring di Lustra, ma lo sconfitto è ben lungi dalla resa. Dopo il momento di Max Duran a fine ’89, rispunta il pugile modenese che il 10 agosto 1990 a Montecalvo Irpino, regola il pugliese Francesco Terlizzi. Sarà il suo ultimo incontro a 30 anni, per passare all’insegnamento con ottimo esito.
Si alternano Luigi Gaudiano e Fernando Aiello, poi arriva Marco Guidelli che mette in bacheca il titolo dal ’92 al novembre ’98, con quattro difese, battendo due volte sia Aiello che il piacentino Max Saiani. Tocca a Pietro Aurino nel novembre ’98, superarlo in quel di Marina di Grosseto.
Il campano lascia dopo due difese contro il tenace travisano Mario Tonus, che nel 2000, appena Aurino passa la mano, non si lascia scappare l’occasione per cingere il trofeo che aveva inseguito con tanta costanza. Tonus allievo di Angelo Zoggia, regge fino alla fine del 2000, scende nei mediomassimi dove vince ancora a spese di Saiani che verrà premiato dopo infiniti tentativi nel 2003.
Dopo Tonus arrivano torna Aurino (2001) e quindi il generoso palermitano Paolo Ferrara, poi Vincenzo Rossitto (2002-2004), ancora Ferrara (2005) per arrivare al triestino Fabio Tuiach che si impone sul generoso palermitano. E’ il 10 febbraio 2006, due mesi dopo il neo campione annuncia di rinunciare al titolo. Sono passati più di tre anni, senza che la categoria trovasse un titolare.
Ci penseranno domani sera Dolzanelli ed Erittu a colmare un vuoto piuttosto lungo, decisamente troppo. Il sassarese leggermente più alto del rivale (1,92 contro 1.88), ha 29 anni e una buona carriera dilettantistica, argento e bronzo agli assoluti, con presenza in nazionale.
L’allievo di Alberto Mura ha una buona impostazione ma meno potenza del bresciano, passato prof solo nel 2006 a 30 anni. Di certo si affrontano due scuole diverse. Dolzanelli punta e non poco,a fare la differenza impostando lo scambio corto per scardinare la difesa del rivale, che possiede buon gioco di gambe, anche se dieci round sono lunghi e ci vorrà una condizione ottimale per tenere Dolzanelli a distanza.
Il confronto tricolore verrà ripreso in diretta dalle 22,30 su Raisport Più, con possibilità di inserire anche l’interessante combattimento tra i mediomassimi Stefano Abatangelo (8+2-) e il romeno Giulian Ilie (14+2-1=), che ha una storia interessante.
Cresciuto al sole della Romagna, il giovanotto di Ploesti dopo aver debuttato a Paratico nel luglio 2004, battendo Peter Homola ko al secondo tempo, proseguiva l’attività sotto la guida di Loreni, inanellando 10 vittorie, per cambiare rotta e fare qualche stupidaggine, non grave, ma capace di interrompere la striscia positive.
Negativa la fine del 2005, con due sconfitte contro il ceco Ladislav Kutil a Praga, pugile di qualità e quindi Tamas Popovics in Ungheria. A quel punto sembrava che la carriera di fosse chiusa, invece Ilie tornato a casa a Ploesti si affida ad un maestro locale che gli propone il paradiso scandinavo. Torna nel 2007, pareggiando col modesto Josip Jalusic a Goteborg, poi migliora e inanella quattro vittorie, ma ancora una volta ha problemi con chi lo guida che non è uno stinco di santo, tanto che finisce al fresco svedese. Lo scorso anno torna a Ploesti dal vecchio maestro e contatta Mario Loreni, per tornare nella sua scuderia.
“Con Giulian sono sempre rimasto in contatto. Nei momenti difficili e in quelli belli. Non è un ragazzino (32 anni) ma ha talento e credo ambizioni. Il match con Abatangelo è l’occasione per entrambi a puntare ad una cintura internazionale. Chi perde deve mettersi in panchina che non è la posizione migliore”.
Per quanto riguarda il tricolore, Loreni ha fiducia in Dolzanelli, ma sa benissimo che non sarà una passeggiata: “Cristian è determinato e bene allenato, se che questa è l’occasione della vita da pugile. Erittu giocherà il tutto per tutto, ma la diversa consistenza dei colpi dovrebbe giocare a favore del bresciano”.
Cartellone consistente. Finalmente il debutto del romano Mario Pisanti rinviato ben tre volte. Il plurititolato nei dilettanti, cinque titoli dal ’99 al 2003, si è deciso piuttosto tardi al passaggio, ma sembra deciso a raccogliere soddisfazioni. Il debutto contro David Rehor che combatte per la prima volta senza maglietta.
Chi ha molta esperienza è lo slovacco Jozef Gabris (0+22-2=) che in Italia ha affrontato e perso con Niro, Trotta, Priore e Iacuzzi, anche se ha solo 24 anni. Lo affronta il superpiuma piemontese Benoit Manno (1+) promettente mancino che potrebbe far meglio nei professionisti, anche in maglietta e tra gli universitari. Il test è valido, come quello che affronta l’altro piemontese Max Ballisai (5+) lanciato molto bene, impegnato dal magiaro Richard Szebeledi (1+3-) un giovane che pur battuto da Orru ha ben figurato.
Il superleggero emiliano Paolo Lazzari (4+) senza troppi proclami avanza tra i neo pro, stavolta si misura con lo slovacco Ivan Godor (2+11-1=) e dovrebbe aumentare il carnet.
Infine l’ex tricolore dilettanti, Valeria Imbrogno (3+) che cova ambizioni oltre i confini, se la vedrà con la magiara Renata Szebeledi (0+1-) sorella di Richard, che affronta Ballisai.