Presentata Italia-Cuba di domani con Russo-Acosta, rivincita bollente
{joomplu:1257 left}Ci siamo. La squadra azzurra si accinge domani sera al Palalido di Milano, ad affrontare la più forte squadra del mondo, il team cubano, forte di tutti i suoi titolari, avendo un tale ricambio al vertice da sopperire ad eventuali infortuni senza perdere in qualità.
Oggi nella conferenza stampa tenutasi nel salone “Tiziano” dell’Hotel Four Points Sheraton, presenti Francesco Damiani e Raffaele Bergamasco, oltre a Clemente Russo e Roberto Cammarelle per l’Italia, il coach Pedro Roque e i pugili Roniel Iglesias e Carlos Banteurt capitano di Cuba, presenza record dei media a conferma di quanto la sfida sia sentita. A dirigere il traffico delle presentazioni e delle domande, Paolo Taveggia general manager e Andrea Locatelli presidente del LOC, il Comitato Organizzatore dei Mondiali a Milano.
Roque ha confessato di non aver fatto molta strada da pugile: “Soffrivo di asma, mi sono fermato dopo 17 incontri. Fare il tecnico è sempre stata la mia ambizione, guidare la squadra del mio paese la più grande soddisfazione. Cuba produce buoni tecnici, ne abbiamo oltre 100 nel mondo, che insegnano pugilato ai giovani. Questo è l’unico dual match che disputiamo nel 2009, per il resto preferiamo i tornei, anche se spesso i giudici ci combinano scherzi spiacevoli. Ma con l’Italia c’è una tale amicizia che volentieri abbiamo accettato l’invito. Ci rispettiamo e al di fuori del risultato avrà vinto lo sport”.
{joomplu:1266 left}Dichiarazione molto simpatica, accolta con applausi dai presenti. Certo, quando scopri che non meno di 15.000 giovani frequentano le palestre e l’imbarazzo è solo per l’abbondanza delle scelte, i risultati dell’Italia sembrano veri miracoli.
“Perché avete grandi tecnici – ha sottolineato Roque – oltre a molta attenzione verso gli atleti”.
Risposta incoraggiante, anche se non risolve i problemi. Che non sono pochi a cominciare dalla contrattura al collo di Clemente Russo, giunta nel momento meno opportuno e la non certo condizione ottimale di Cammarelle, dovuta agli antibiotici per debellare l’influenza che lo colpito la scorsa settimana. Affrontare Acosta e Alfonso non al top è un grosso rischio.
Il resto dei confronti sulla carta strizzano l’occhio agli ospiti con qualche concessione diversa a Picardi-Hernandez e Valentino-Torrente, il resto è tutto in salita. Ma questo non sminuirà affatto l’assieme del confronto, lieti di essere smentiti.
{joomplu:1265 left}La maggiore attenzione per gli esperti di settore, riguarda la rivincita tra Russo e Acosta. Il cubano dopo Pechino ha compiuto un vero e proprio tour de force di incontri. Ben 13 con una sola sconfitta. Ma non solo lui è stato attivissimo.
La nazionale cubana, per digerire la delusione di non aver raccolto medaglie d’oro, evento storico in negativo, ha scelto di non staccare la spina. Valutando che salvo la prima volta dei pugili cubani ai Giochi, avvenuta nel 1968 a Città del Messico, dove comunque ottennero due argenti con Enrique Regueiferos nei superleggeri e Rolando Garbey nei superwelter, dal 1972 al 2008, la casella d’oro era rimasta vuota solo due volte: a Los Angeles nell’84 e a Seul nell’88, per la semplice ragione che Cuba non era presente.
Vent’anni dopo, con 10 elementi su undici categorie, il bilancio dice: quattro argenti e altrettanti bronzi, ma nessuna vittoria. Nonostante questo stop, Cuba è la seconda nazione dei Giochi nel pugilato, con 32 ori, 19 argenti e 12 bronzi, dietro gli USA (48 oro, 23 argento, 38 bronzo) ma davanti alla Russia, compresa la ex URSS (22 o. 22 a. 27 b.) mentre l’Italia è quarta (15 o. 13 a. 15 b.) tenendo alla spalle la Gran Bretagna (14 o. 11 a. 23 b.) lungo una classifica che ormai tocca le 74 nazioni capaci di raccogliere almeno un podio sul quadrato.
{joomplu:1270 left}L’attività del 2009 per gli isolani di Fidel Castro in guantoni, ha preso il via col “Play Giron” dal 14 al 23 gennaio. La rassegna nazionale più importante cubana, ha visto alla partenza tutto il meglio compresi gli jr. I finalisti hanno combattuto non meno di quattro incontri. Dei 22 promossi, ben dieci sono stati scelti per il dual match con l’Italia. Solo nei medi, in attesa che Emilio Correa recuperi dopo l’intervento alla mano destra e ad Arisnoide Despaigne, è stato preferito Rey Recio che chiamano il piccolo Tyson.
Ed è a questo punto inizia il cammino vincente di Osmay Acosta. Che annovera in questa prima parte della stagione ben dodici successi stagionali, il primo posto al torneo di Debrecen in Ungheria, superando rivali di tutto rispetto come il croato Vugdelija, il fortissimo francese M’Bumba (11-9) e il russo Romanov (7-2) in finale e l’altro trionfo a Istanbul.
Dopo Debrecen, la squadra si trasferisce in Bulgaria dove dal 25 al 28 febbraio si disputa lo “Strandja Memorial” di Plovdiv giunto alla 60° edizione. Torneo selettivo con ottimi elementi, russi compresi. Cuba porta solo tre pugili in finale (Toledo, Torrente e Iglesias), perdendo tra qualificazioni e semifinali Yankiel Leon (51), Matellon (48), Larduet (81), Alfonso (+91), Banteur (69) e inaspettatamente il massimo Acosta, che dopo aver battuto l’ucraino Trifonov 2-0, si ferma di fronte al russo Egor Mekhotsev 6-2, che si dimostra più preciso e continuo, costringendo il cubano alla difesa in diverse occasioni.
{joomplu:1258 left}E’ l’unica sconfitta del 2009, comunque emblematica. Mekhotsev, campione europeo in carica, è stato due volte avversario di Russo lo scorso mese a Milano e Garlasco. La prima volta l’azzurro si è imposto in modo convincente, la seconda ha pareggiato. Verdetto un po’ stretto per Clemente, anche se la prestazione è stata meno brillante che al Palalido.
Nel contempo, siamo ad aprile, la squadra cubana si divide. Una parte partecipa al Bolivarian Alternative Games programmato a Camarguey nell’isola caraibica, presenti atleti tedeschi, venezolani, ecuadoreni, kazaki e un folto gruppo locale, guidato da buona parte dei nazionali, che fanno l’en plein. Vincono il torneo tra gli altri Yasniel (57), Ugas (64) e Recio che si prende la rivincita su Maikel Perez in semifinale.
L’altro gruppo. cinque atleti, sceglie l’Ahmed Comert Tournament, il classico torneo di Istanbul. Presenza massiccia dei russi, irlandesi, azeri, romeni, ucraini e un piccolo esercito turco. Cuba mette sul ring sette titolari che vedremo a Milano. Larduet, Iglesias e Alfonso vanno fuori al primo turno, Torrente e Acosta vincono nelle rispettive categorie. Il massimo sale quattro volte sul ring e in finale ottiene il successo sul russo Kalchugin 10-5, oltre alla citazione come miglior pugile.
{joomplu:1264 left}Russo e Acosta si erano affrontati nel maggio 2008 a Kiev, in occasione del torneo allestito dai fratelli Klichko, nei quarti. Verdetto per il caraibico 4-2. Ma neppure Acosta andava lontano. In finale trovava il mancino ucraino Oleksandr Usyk che lo stoppava con un netto 10-4. Il vincitore del torneo, talento precoce, classe 1987, protagonista nei medi da jr., qualificato per i Giochi alle selezioni di Roseto degli Abruzzi, secondo dietro il bielorusso Zuyev, per il rotto della cuffia, avendo preso il posto all’ultimo momento, del connazionale Poyatsika, fuori peso.
Ai Giochi di Pechino, incrocia Clemente nei quarti e perde pulito (7-4). Ritroviamo a sorpresa Usyk agli europei di Liverpool lo scorso novembre, sceso ancora a 81 kg. vincitore del titolo!
A marzo 2009, si sono svolti gli assoluti ucraini a Kryvyi Rih. Il pubblico ha lungamente applaudito il piuma Vasyl Lomachenko, l’oro cinese oltre che premiato come miglior pugile della rassegna, che ha rifiutato le offerte di passare nei pro, Ma ha pure assegnato la palma del confronto più equilibrato nei massimi. Dove si sono affrontati Poyatsika, campione europeo nel 2006 e proprio Usyk tornato nei 91 kg. Verdetto al barrage 6-6, per il più giovane Usyk, ma anche fischi di disapprovazione.
{joomplu:1261 left}Questo il percorso degli ultimi dodici mesi, nel mondo dei massimi più forti del mondo. Russo ha perduto da Acosta, ma ha battuto l’ucraino e il russo che si sono imposti sul cubano. Domani e domenica sapremo con esattezza chi è il “number one”. Almeno fino ai mondiali di settembre.
Tra le molte iniziative, di particolare interesse l’assegnazione domani, del Trofeo dedicato al ricordo di Giovanni Parisi, al miglior pugile della serata.
E’ già partita la campagna abbonamenti per i mondiali dal primo al 12 settembre con lo slogan “Sali con noi sul ring”. Per 11 giorni di grande boxe al Palaforum di Assago, comprese semifinali e finali, si parte da 85 euro a 145, per i posti più vicini ai ring. L’ingresso quotidiano è di 15 euro, posti liberi. Per le sole semifinali e finali, da 35 a 65 euro. Per informazioni www.worldboxingmilano.org, per l’acquisto dei biglietti www.ticketone.it.