Un ottimo Erittu tricolore cruiser: niente da fare per Dolzanelli a Rezzato
{joomplu:1796 left}Salvatore Erittu (16+), sassarese di Porto Torres, l’uomo della notte, è il nuovo campione italiano massimi leggeri. Ha vinto alla grande sul ring di Rezzato a pochi km. da Brescia, imponendo i diritti di una classe decisamente superiore, contro un generoso Cristian Dolzanelli (15+1-1=) al quale non è bastato il tifo di un pubblico appassionato ma corretto, che ha incoraggiato il proprio beniamino fino all’ultimo.
Incontro spettacolare ma orientato fin dall’inizio sul fronte dell’ospite, più alto (1,94 contro 1.84), meglio impostato che ha fatto valere le lunghe leve con precisione svizzera. Di fatto si doveva arrivare al quarto round per trovare equilibrio degli scambi. Un confronto che pur nella costante superiorità di Erittu, freddo e concentrato, oltre che continuo, capace di variare le esecuzioni, dal jab al montante, ma anche ficcanti destri che stoicamente Dolzanelli ha sopportato, non ha mancato di offrire emozioni.
Unica nota di equilibrio la condizione atletica di entrambi. Si sono battuti a ritmi altissimi fino all’ultimo secondo, spendendo tesori di energie, in particolare Dolzanelli che ha cercato in tutti i modi di capovolgere una battaglia che capiva di non riuscire a vincere. Si può anche perdere, ma uscirne a testa alta.
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Il bresciano ha dato tutto ma ha trovato un rivale dotato di caratteristiche che annullavano i suoi piani d’attacco e ha dovuto rinviare ad altra data il sogno di diventare campione italiano. Un vero peccato per il pugile della Olab Loreni, vista la cornice di pubblico che lo ha sostenuto. Questi i cartellini dei giudici, tutti per Erittu: Virgillito 98-93, Rutigliani 98-92, Panichi 97-93.
L’esaurito al Palasport di Rezzato, col sindaco Enrico Danesi, grande appassionato di boxe a bordo ring, avrebbe meritato il premio tricolore. Che è invece è andato in Sardegna, per la gioia del centinaio di tifosi isolani, che hanno fatto il non breve viaggio, col sindaco di Porto Torres, il signor Luciano Mura in testa, giustamente orgoglioso di questo ragazzo dai modi educati e proprietà di linguaggio, allievo di Alberto Mura che è poi il fratello del primo cittadino.
I non cogniti si sono meravigliati che Erittu fosse così bravo, ma la sorpresa è relativa. Anche se ha svolto la maggior parte dell’attività professionista in Sardegna, il longilineo – fisico da basket – sassarese ha un curriculum di tutto rispetto. Oltre i confini di casa.
“Ho iniziato la boxe molto tardi, a 23 anni, portato in palestra da un amico che mi consigliò di scaricare l’esuberanza sul ring. Ho sempre fatto il buttafuori nei night, quindi una vita alla rovescia, dormire di giorno e lavorare di notte. Anche senza esagerare ero piuttosto birichino. Mi aiutava il fisico, ma gettavo via molto di me stesso. Mai suggerimento è stato tanto utile. La boxe mi ha insegnato valori che non conoscevo, il rispetto per gli altri, la moderazione e il ragionamento. Ho preso visione di tante cose che ignoravo, trasformando gli aspetti negativi in positivi. Ho svolto un’ottima carriera dilettantistica, vestendo la maglia azzurra per un anno e mezzo, ho vinto tornei all’estero e sono arrivato secondo agli assoluti di Marsala nel 2005 con 19 incontri alle spalle, battuto da un grande come Clemente Russo. A Milano nel 2006, mi fermai in semifinale contro Raucci, ma quel verdetto non lo condivido. Ho scelto il professionismo, rendendomi conto che nella nazionale non c’erano sbocchi con Clemente Russo. Debbo molto a Damiani e Stecca, generosi di consigli, due amici”.
Particolare simpatico, ha iniziato con la boxe nell’anno in cui è nata Erika, ora ha 6 anni, avuta dalla compagna Marianna, che lo ha accompagnato a Rezzato, unendosi al tifo rumoroso e allegro dei tifosi che sventolavano la bandiera con i quattro mori.
Vittoria figlia di tanti padri, che il neo campione vuole ricordare: “Il mio maestro Mura, ma soprattutto due persone, Giacobbe Fragomeni e Patrizio Oliva. Che personaggi eccezionali. Mi sono allenato col campione del mondo, un carro armato inarrestabile. Finivo i round ed ero come uno che emerge dal mare dopo essere rimasto in apnea fino allo stremo. Ho visto il match di Roma ed ero sicuro che Giacobbe avrebbe vinto, anche col kd. Il pari è un regalo al polacco. Oliva è semplicemente un grande, i suoi consigli sono preziosissimi. Mi onoro della loro amicizia. Grazie anche ai miei genitori Francesco e Giovanna e al mio patrigno Pier Luigi, un secondo papà stupendo. Senza dimenticare Zennoni, maestro e amico. Ho finito, mi scuso per la lunga lista, ma quando ottieni una vittoria così bella devi ricordare chi ti è stato vicino”.
Punto d’arrivo il tricolore?
“Vogliamo scherzare, è la partenza. Fra pochi giorni torno da Oliva ad ascoltare i suoi consigli e lavorare con colleghi di qualità, l’unico modo per crescere. Ho 28 anni, l’età giusta. Debbo fare esperienza. Sono deciso a dire la mia tra i cruiser. Ho portato alla provincia di Sassari un titolo italiano, il terzo nella storia dopo Mura e Salinas, una bella soddisfazione”.
Difenderai la cintura in Sardegna?
“Lo spero proprio. Nel contratto è prevista la rivincita con Dolzanelli a me sta benissimo. Lo spettacolo è assicurato”.
Sul fronte bresciano, la delusione viene assorbita con grande signorilità. Il sindaco di Rezzato va a stringere la mano a quello di Porto Torres, mentre Mario Loreni si complimenta col nuovo campione.
“Quando si trova uno più bravo si deve riconoscerne il merito. Erittu ha vinto giustamente. Peccato, perché raramente si era visto tanto pubblico così entusiasta. Ma questo non ci ferma. Ringrazio Enrico Danesi per aver permesso l’evento e anche la Regione Lombardia con l’assessore Prosperini, da sempre attento alle necessità della boxe. Rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti. Ci sono parecchi ragazzi che avanzano e possono dire la loro, come hanno dimostrato anche in questa riunione. Nel pugilato bisogna seminare e noi lo facciamo. Uso il plurale, perché da tempo opera anche mio figlio Graziano, che molto umilmente sta imparando il mestiere e per non essere impreparato ha fatto il corso da insegnante. Abbiamo l’opportunità della rivincita e potrebbe essere una nuova occasione. Nella boxe il risultato non è mi scritto prima”.
Cartellone corposo, anche se sfogliato più in fretta del previsto. Due soli confronti dei sei sotto il clou, sono terminati ai punti. Valeria Imbrogno (4+), ormai minimosca, condizionata dal taglio al sopracciglio destro fin dal primo round, è apparsa nervosa e poco lucida contro la bionda slovacca Renata Szebeledi (0+2-) faccetta angelica ma buon temperamento, sporcato dal vizio di avanzare con la testa bassa. Sei round confusi anche se battagliati, con vittoria sofferta per la milanese allieva di Stefano Sirtori.
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Ai punti è finito anche lo scontro tra i mediomassimi Stefano Abatangelo (8+2-1=) e il romeno Giulian Ilie (14+2-2=) dopo sei riprese intense ma poco lineari. Il balcanico di Ploiesti, talento sprecato in passato, ha fatto vedere cosa vale per due round, poi la condizione atletica assente hanno permesso al brevilineo nativo di Chivasso, di recuperare a corta distanza. Pari finale giusto, anche se il richiamo dell’arbitro all’italiano (testa bassa) è parso assolutamente severo.
Il resto del programma è volato via in un amen. Il piuma Mario Pisanti, dopo ben tre rinvii ha avuto il battesimo nei pro. Il laziale, per anni nazionale nei gallo, cinque titoli italiani dal ’99 al 2003, ha impiegato meno di un minuto a spedire due volte al tappeto l’improponibile David Rehor a sua volta debuttante, che di combattere non aveva intenzione. Due tuffi e stop. Sconcertato anche Pisanti, che ha spiegato il lungo silenzio prima di tornare: “Un incidente d’auto piuttosto pesante, poi la frattura al medio della mano sinistra, insomma troppi guai per proseguire. Ma sono sempre andato in palestra, così quest’anno ho deciso di provarci. Vediamo come si mette per capire se insistere o meno”. Auguri Mario.
Rapidissimo Benoit Manno (2+), il superpiuma allenato da Vottero, maestro che unisce capacità e umanità. Il mancino italo francese (papà calabrese, mamma pianista di Digione residenti a Parigi), vive a Torino, scegliendo la boxe a tempo pieno, alterna lezioni di nuoto e sport da combattimento per mantenersi. Non ha concesso molto tempo a Josef Gabris (0+23-2=) perdente assoluto, ma non proprio subito. Colpito al fegato di precisione, lo slovacco è finito al tappeto senza possibilità di recupero, prima che suonasse la fine del primo round.
Un round in più lo ha disputato l’altro piemontese Max Ballisai (6+) sempre nei superpiuma contro il magiaro Richard Szebeledi (1+4-) fratello della bionda Renate classe 1986, meno arrendevole di Rehor, ma non oltre i tre conteggi, l’ultimo sempre al fegato da parte di un Ballisai che cercava in ogni modo di non infierire. Per la verità Richard ha provato a proseguire ma dall’angolo è volato l’asciugamano in segno di resa.
Il superleggero Paolo Lazzari (5+) piacentino di Codogno, allievo di Mosconi e Alberti, ha speso molto in termini di fatica più mentale che fisica contro il furbo Ivan Godor (2+12-1=) non nuovo per l’Italia: ha perso con Derudas, Sandon e Focosi, generoso di quelle furbate che alla fine non pagano.
Ha iniziato ferendo con la testa l’italiano, già frenetico di suo, diventato anche nervoso per il timore di perdere per intervento medico. Ci ha pensato l’arbitro, molto attento, a evidenziare la scorrettezza e bloccare ogni altro tentativo. Purtroppo Godor non se ne dava per inteso e al terzo richiamo ufficiale l’ha rimandato all’angolo, squalificato. Tutto questo nel giro di quattro riprese, che Lazzari aveva vinto sempre nettamente, esagerando nella voglia di far fuori il rivale. Bastava un po’ più di freddezza come consigliavano i suoi insegnanti e avrebbe ottenuto lo stesso risultato con minore sforzo, Tempo ne ha, come volontà. Per questo lo attendiamo fiduciosi.
Riunione tutto sommato positiva, nonostante la delusione dei locali per il loro “gnaro” che non ha sbranato l’orso isolano, come invitava un cartello dalla tribuna. In compenso si è messo in luce Erittu, che vista la non concorrenza in Italia, dovrà per forza guardarsi oltre confine. Peccato Fabio Tuiach sia salito nei massimi. Una loro sfida sarebbe stata davvero interessante.
Al momento la categoria presenta ben poco, forse Alessio Sakara (8+1-) il romano di Buccioni potrebbe anche affacciarsi a sfidante, per il resto, visto che Rossitto non pare interessato, dovremo attendere la crescita di Larghetti e forse Cima, ma siamo a tempi lunghi.
Erittu, giustamente vuol guardare oltre i confini. Magari in Germania dove è conosciuto e i giganti piacciono parecchio.
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