6° edizione mondiali dilettanti: Sidney 1991
{joomplu:2157 left}Sono passati appena due anni dai Mondiali di Mosca e già si disputa la 6^ edizione del torneo iridato a Sydney (Australia) dal 15 al 23 novembre 1991. Aumenta ancora il numero delle nazioni partecipanti, che passa da 43 a 49. I pugili in gara sono 269. Questa edizione fa registrare un allargamento geografico tra i medagliati. Sono ben 20 gli stati che salgono sul podio, 10 dei quali raggiungono la finale. Sul gradino più alto esordisce l’Ungheria, paese dal glorioso passato ma mai vincente finora, e, soprattutto, l’Italia che conquista la medaglia d’oro nei pesi medi con Tommaso Russo, ventenne outsider di Marcianise. Cuba torna ad essere prima nel medagliere dopo la parentesi sovietica quando era stata scavalcata dal paese ospitante.
{joomplu:2158 left}L’Italia schiera ben 9 atleti: Luigi Castiglione (pesi minimosca), Salvatore Consoli (gallo), Luigi Quitadamo (piuma), Sandro Casamonica (leggeri), Michele Piccirillo (superleggeri), Eduardo Riccio (welter), Antonio Di Maso (superwelter), Tommaso Russo (medi) e Roberto Castelli (mediomassimi) non presentando pugili nelle massime categorie che ci avevano portato due delle tre medaglie nel nostro carnet fino a questa edizione. Dunque, una squadra compatta e ben agguerrita la nostra che poteva aggiungere qualche altra medaglia al bottino ma il sorteggio, in molti casi, non ci ha favorito.
{joomplu:2165 left}La nostra passerella deve iniziare obbligatoriamente con la categoria al limite dei 75 chilogrammi. Russo esordisce subendo qualche minuto di emozione e perde il primo round contro l’inglese Mark Edwards ma nel round successivo si scatena e fa contare per tre volte il britannico costringendo l’arbitro a fermare il match. Al secondo turno, il campano trova l’algerino Ahmed Dine che aveva già battuto il nostro peso medio ma, questa volta, l’italiano non si lascia sfuggire l’occasione per una ghiotta rivincita e vince nettamente 22 a 14. Tommaso Russo è già in medaglia ed il risultato può accontentarci ma l’appetito vien mangiando. Il canadese Chris Johnson, atleta dal fisico statuario, è la punta della sua squadra. Non si tratta di un avversario facile per il ragazzo di Marcianise. Russo è perfetto e vince anche col canadese, il punteggio è di 27 a 21. L’altro finalista fa paura. Il sovietico Alexander Lebziak, campione mondiale juniores nell’87, ha eliminato prima il tedesco Ottke e poi il cubano Garbey, altro campione iridato tra gli junior. Russo non gode dei favori del pronostico per cui non ha nulla da perdere. Compie il capolavoro della sua vita e vince anche col sovietico per 22 a 17. L’Italia entra nell’elite della boxe mondiale.
Nei minimosca, il pugliese Luigi Castiglione non è fortunato nel sorteggio. Gli capita subito il cubano Marcelo, vice campione mondiale di Mosca ’89. Castiglione fa quel che può e termina il match in svantaggio per 28 a 15, un divario netto che solo le macchinette hanno visto. Il cubano vola in finale contro lo stesso avversario di Mosca ma lo statunitense Eric Griffin, stavolta, punisce il caraibico doppiandolo nel punteggio e vince per 36 a 18. Tra i pesi mosca, assenti gli azzurri, si mette in grande evidenza il campione europeo, il 21enne ungherese Istvan Kovacs che fa suo anche il torneo iridato con una superlativa azione di rimessa supportata da gambe lunghe e fisico longilineo. Il peso gallo Salvuccio Consoli compie il suo dovere superando il francese Bruno Wartelle per 14 a 11 ma nel turno successivo, anche per lui, c’è un cubano a sbarrargli la strada. Il campione mondiale uscente Enrique Carrion vince per 14 a 6 ed è il favorito nella finale ma il bulgaro Serafim Todorov gli impartisce una severa lezione sconfiggendolo per 25 a 5.
Nei pesi piuma, schieravamo Luigi Quitadamo, medaglia di bronzo a Mosca tra i pesi gallo. Il nostro alfiere supera il pericoloso romeno Tudoriu per 18 a 11 ma nel secondo match rimane invischiato nella boxe noiosa dell’algerino Soltani e, pur dotato di tecnica eccellente e buon gioco di gambe, cedeva per 14 a 8. La vittoria finale andava al bulgaro Kirkor Kirkorov, non bello da vedersi ma dalla boxe efficace. Sale di categoria anche Sandrino Casamonica che, infatti, ritroviamo nei pesi leggeri. Casamonica regala all’Italia la prima vittoria del torneo contro il finlandese Nieminen al termine di un confronto che i giudici hanno visto concludersi in parità e l’hanno assegnato all’azzurro solo per preferenza: 3 a 2. Al secondo turno, Casamonica cade nel tranello dello scorretto coreano Hong finendo per farsi giustizia da solo per poi essere squalificato nel corso del 3° round. In finale, il tedesco Marco Rudolph superava dopo un match tirato il forte sovietico Grigorian.
{joomplu:2162 left}Nulla poteva nel suo match di esordio Michele Piccirillo che, dinanzi allo statunitense Vernon Forrest, ha comunque sfoggiato la sua consueta classe. Forrest, un ventenne con 146 match in carriera, ha condotto sempre il match anche se il divario finale di 18 punti (33 a 15) appare ingeneroso per il pugile barese. L’americano, in finale, veniva battuto da colui che è stato considerato il pugile più spettacolare dei campionati, il sovietico Konstantin Tszyu. Pessimo sorteggio anche per il welter Eduardo Riccio che doveva incrociare i guantoni col romeno Francisc Vastag, anche lui campione mondiale a Mosca. Match senza storia e vittoria per il campione (23 a 4) che verrà defraudato della vittoria in semifinale a favore del tedesco Otto che, però, nulla può contro il 22enne cubano Juan Sierra in finale. Punteggio finale per il caraibico: 22 a 11.
Senza storia il confronto tra i superwelter Antonio Di Maso e l’algerino Nourredine Meliane. Di Maso non è mai entrato nel match e l’algerino ha condotto senza patemi d’animo concludendo per 20 a 6. Ancora vincitore un cubano, è Juan Lemus che regola in finale per 26 a 11 il veterano sovietico Akopokhyan, campione mondiale uscente ai vertici internazionali dalla fine degli anni’70. Disco rosso nei mediomassimi per Roberto Castelli che si confrontava col georgiano Andrey Kurniavka, un altro campione uscente. Dopo essere stato al tappeto nel round iniziale, il bergamasco si prendeva le sue soddisfazioni ma al 2° tempo, ancora Kurniavka toccava duro e l’arbitro interrompeva il match. In finale, il sovietico veniva scalzato dal poco appariscente tedesco Torsten May, vincitore per 27 a 14.
{joomplu:2159 left}Vittoria facile e terzo mondiale consecutivo per il peso massimo cubano Felix Savon. Nessuno è riuscito a contrastarlo e nemmeno lui è parso impegnarsi allo spasimo. Pur perdendo nettamente (39 a 15), soddisfazione per l’olandese Vanderlijde che bissa il secondo posto di Reno. Il cubano Roberto Balado, giudicato dalla giuria ufficiale il miglior pugile del torneo, vince il suo secondo mondiale tra i supermassimi e si fregia del titolo di “successore di Stevenson” anche se la sua vittoria in semifinale sul sovietico Belusov si può considerare discutibile. Più agevole il match conclusivo vinto per 21 a 7 sul bulgaro Russinov.
Di seguito tutti i vincitori: Eric Griffin (pesi minimosca, USA), Istvan Kovacs (pesi mosca, HUN), Serafim Todorov (pesi gallo, BUL), Kirkor Kirkorov (pesi piuma, BUL), Marco Rudolph (pesi leggeri, GER), Konstantin Tszyu (pesi superleggeri, URSS), Juan Hernandez Sierra (pesi welter, CUB), Juan Carlos Lemus (pesi superwelter, CUB), Tommaso Russo (pesi medi, ITA), Torsten May (pesi mediomassimi, GER), Felix Savon (pesi massimi, CUB), Roberto Balado (pesi supermassimi, CUB).
MEDAGLIERE
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1° Cuba (4 ori, 2 argenti e 3 bronzi)
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2° Bulgaria (2 ori, 1 argento e 2 bronzi)
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3° Germania (2 ori, 1 argento e 1 bronzo)
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4° URSS (1 oro, 4 argenti e 2 bronzi)
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5° USA (1 oro, 1 argento e 1 bronzo)
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6° Italia e Ungheria (1 oro)
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8° Corea del Nord e Corea del Sud (1 argento e 1 bronzo)
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10° Olanda (1 argento)
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11° Australia, Canada e Romania (2 bronzi)
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14° Algeria, Egitto, Nigeria, Norvegia, Nuova Zelanda, Portorico e Turchia (1 bronzo)
Ad eccezione dei cubani e del nostro Russo, tutti gli altri vincitori della medaglia d’oro, chi prima chi dopo, sarebbero passati professionisti. Di questi, però, solo Tszyu e Kovacs riuscirono a replicare i trionfi del dilettantismo. Il russo disputerà ben 18 incontri validi per il titolo di campione dei super leggeri, l’ungherese si fermò, invece, alla prima difesa del titolo WBO dei piuma. Curioso il caso del tedesco Rudolph che in finale sconfisse il russo, uzbeco poi, Artur Grigorian, i due si sarebbero ritrovati uno di fronte all’altro sette anni dopo con in palio la cintura di campione WBO dei pesi leggeri che era da tempo alla vita di Grigorian. L’uzbeco si prese la rivincita sul tedesco, Grigorian mantenne il titolo dal 1996 al 2004. L’americano Eric Griffin, dopo due medaglie d’oro consecutive e la delusione della cocente sconfitta ai giochi di Barcellona nel 1992, passò professionista ma lontano da canotta e caschetto non riuscì a ripetere quanto di buono mostrato tra i dilettanti.
Meglio andò al suo connazionale Vernon Forrest, sconfitto in finale da Tszyu, e che da professionista diventò campione prima tra i welter e poi tra i super welter. Nel 1991 eliminò al primo turno il nostro Piccirillo, sedici anni dopo i due si sono ritrovati sul quadrato per la corona WBC dei super welter ed ancora una volta l’americano ha avuto la meglio. Ma questa edizione per la squadra americana sarà ricordata per l’esordio di Oscar De la Hoya, il Golden Boy venne fermato dal tedesco Rudolph in un match che anticiperà la finale della successiva Olimpiade e che consacrò l’inizio del mito di De la Hoya. Sono numerosi i pugili che hanno partecipato a questa edizione dei mondiali e che anche tra i professionisti avrebbero scritto pagini importanti, le madaglie di bronzo il neozelandese David Tua, il norvegese Ole Klemetsen (EBU massimi leggeri), il portoricano Nelson Dieppa (WBO mini mosca). E poi, tra gli eliminati prima delle semifinali, hanno preso parte a questa sesta edizione dei campionati mondiali: il canadese Kirk Johnson, l’americano John Ruiz (WBA massimi), il tedesco Sven Ottke (IBF super medi), il paisà inglese Robin Reid (WBC super medi), i francesi Julien Lorcy (WBA leggeri) e Patrice Aouissi (EBU massimi leggeri), l’irlandese Wayne McCullough (WBC gallo), l’inglese Paul Ingle (IBF piuma), l’australiano Robbie Peden (IBF super piuma), gli americani Tim Austin (IBF Gallo), Raul Marquez (IBF super welter), Chris Byrd (IBF massimi) e Ivan Robinson.
Galleria fotografica Sidney 1991
Principali fonti consultate: amateur-boxing.strefa.pl, Annuario della Boxe Italiana 2009, Boxe Ring, Wikipedia, www.boxrec.com.