Inutile match dell’ex campione mondiale Julio Cesar Vasquez
{joomplu:2449 left}Scorrendo su www.boxrec.com la lista degli incontri disputatisi venerdì 19, scorgiamo una riunione argentina con quattro match professionistici schedulati tutti sulle quattro riprese come accade, di solito, per gli incontri dei pugili neopro. In effetti, tre degli otto contendenti esordiscono senza successo perdendo per abbandono alla prima e alla seconda ripresa.
I due supermedi che si affrontano nel quarto match hanno nomi familiari ed un record da veterani consumati: Silvio Walter Rojas (43-42-8-1 nc in 94 match) e Julio Cesar Vasquez (68-13 in 81 match – nella foto concessa da Maurizio Barsotti). Il quasi 40enne Rojas ha fatto il suo esordio 19 anni fa, è stato un buon pugile ma non ha mai conquistato una cintura nei vari tentativi effettuati.
Di ben altra caratura, il palmares del 42enne Julio Cesar “El zurdo” Vasquez, mancino di Santa Fe. Sui ring professionistici da 23 anni, Vasquez è diventato campione mondiale WBA dei pesi superwelter nel dicembre ’92 battendo per ko al 1° round il giapponese Kamiyama e, nella prima difesa, ha impiegato meno di un minuto per liberarsi del panamense Asprilla. Successivamente ha difeso con successo il titolo altre nove volte contro lo spagnolo Castillejo, il venezuelano Ugueto, lo statunitense Aaron Davis, lo spagnolo Medina Padilla, il filippino Picar, il connazionale Nunez, il russo Dottuev, lo statunitense Roland Wright, il guyanese Marshall per poi perderlo, dopo oltre due anni di regno, dal fuoriclasse statunitense Pernell “Sweet pea” Whitaker.
Ha riconquistato il titolo qualche mese dopo vincendo con lo statunitense Carl Daniels ma l’ha perso alla prima difesa per mano del francese Laurent Boudouani.
La sua carriera ad alto livello finisce qui, nel ’96. Vasquez, come hanno fatto molti pugili in passato ed altri lo faranno in futuro, sta rovinando un’eccezionale carriera con una lunga serie di sconfitte e qualche vittoria senza significato. Non sarebbe ora di appendere i guantoni al chiodo? Ah dimenticavamo, il risultato è stato di parità sui tre cartellini (38-38, 38-38, 39-39) ma questo particolare, forse, interessa a pochi.