9° edizione mondiali dilettanti: Budapest 1997
{joomplu:2807 left}Dopo una settimana di ferie, ritorna la Storia dei Mondiali Dilettanti a puntate per i nostri lettori. “Ai cubani non era mai andata così male, solo tre titoli”. Così esordisce Dario Torromeo sulle pagine di Boxe Ring per raccontarci la nona edizione dei Mondiali svoltasi a Budapest (Ungheria) dal 17 al 27 ottobre 1997. Ben ventitre nazioni diverse ottengono una medaglia. In un primo momento, Cuba viene superata nel medagliere dalla Russia ma un caso di squalifica alla medaglia d’oro dei massimi, l’uzbeko Chagaev, modifica la composizione geopolitica del medagliere e riconsegna a Cuba la palma di miglior nazione pugilistica del 1997. L’Italia, dopo sei anni di assenza dal podio, ritrova il sorriso e conquista una medaglia di bronzo con Vidoz che raddoppierà con Fragomeni dopo la squalifica toccata a Chagaev. La squadra di casa, l’Ungheria, vince in due categorie. La formazione azzurra, guidata da Patrizio Oliva, è formata da cinque elementi: Carmine Molaro (pesi mosca), Ciro Di Corcia (superleggeri), Leonard Bundu (welter), Giacobbe Fragomeni (massimi) e Paolo Vidoz (supermassimi). Gli incontri del torneo vengono disputati sulla distanza di cinque riprese da due minuti l’una.
{joomplu:2808 left}Vidoz ci regala una meritata medaglia di bronzo nella categoria più pesante. Il gigante goriziano si fa largo superando il danese Halberg per 7 a 2, il polacco Zatyka 8 a 5 e l’egiziano El Akad 11 a 3 raggiungendo il podio nonostante una contusione al metacarpo della mano destra occorsa durante il secondo incontro. In semifinale trova la montagna cubana Rubalcaba (204 centimetri per 108 chili di peso), che aveva spazzato per ko il campione uscente Lezin. Vidoz non si fa intimorire e fa piegare le gambe al quotato cubano ma cede con un punteggio finale di 13 a 7. In finale prevale per 4 a 1 senza entusiasmare il georgiano Kandelaki.
Nella categoria dei pesi massimi, il cubano Savon cercava il suo sesto titolo iridato ma ha trovato sulla sua strada il determinato uzbeko Chagaev che, con un verdetto dubbio di 14 a 4 che faceva arrabbiare non poco la delegazione di Cuba, ribaltava il pronostico e vinceva un’effimera medaglia d’oro. Effimera perché Chagaev veniva, prima, squalificato per aver disputato due incontri professionistici e, poi, riabilitato poiché gli incontri erano stati considerati solo esibizioni ma la sua esclusione dal podio era ormai definitiva. A Savon andava il sesto titolo mondiale. Il nostro Fragomeni, che aveva perso nei quarti con Chagaev per 18 a 14, scalava una posizione e conquistava il nostro secondo bronzo pur avendo vinto solo il match d’esordio contro l’ungherese Kiss (10 a 8).
Saltando ai pesi mosca, sfiora il podio anche Molaro, vittima di un’ingiustizia arbitrale nel match contro il russo Raziapov, che è riuscito ad ottenere un punto a proprio favore anche in un’azione nella quale l’arbitro lo ha contato. Con lo score di 9 a 5, il pugile campano doveva cedere il passo nei quarti di finale dopo aver conquistato due preziosi successi sul coreano Kim (5 a 3) ed il francese Inom (7 a 4), vice campione mondiale ‘95. Tra i pesi mosca brilla la stella cubana Mantilla, uno dei migliori talenti espressi da questi Mondiali, che in finale ha la meglio proprio sul russo per 18 a 3.
{joomplu:2804 left}Qualche recriminazione anche per l’eliminazione del welter Bundu, nativo della Sierra Leone ma cittadino fiorentino a tutti gli effetti. Buono il suo esordio contro l’australiano Lynden, sconfitto per 7 a 3 ma controversa battuta d’arresto per 8 a 6 nei confronti dell’irlandese Gough nel match successivo. Non ha entusiasmato il neo campione della categoria, il russo Saitov, vincitore di misura in semifinale sul cubano Hernandez (5 a 4) ed in finale sull’ucraino Dzindziruk (2 a 1). Non è riuscito ad esprimersi al meglio il pugliese Di Corcia, paralizzato dall’emozione nel match di esordio contro il rappresentante delle isole Seychelles, Legras, che lo regolava con uno score di 14 a 8 che non ammetteva repliche. Peccato perché il tabellone gli era favorevole in una categoria dominata dal primo all’ultimo match dal romeno Dorel Simion. In finale, Simion vinceva sul russo/georgiano Gwasalia con il punteggio di 16 a 5.
Il campione olimpico ’96 Romero scendeva di categoria ma sbaragliava la schiera degli avversari anche tra i minimosca incontrando qualche resistenza solo in semifinale col quotato bulgaro Petrov, campione uscente. Marcia trionfale per il peso gallo russo Malakhbekov che non concedeva spazio nemmeno in finale al cubano Font, vincitore dell’oro nel ’93, e concludeva il suo torneo con una netta vittoria per 18 a 6. Delirio del pubblico locale per il beniamino Kovacs, vincitore nei pesi piuma dopo aver trionfato nel ’91 tra i mosca. Pugile svelto e concreto, Kovacs è un vero mito nel suo paese che entusiasma la folla anche con atteggiamenti da istrione del ring. In finale, il tedesco Huste gli cede il passo per 6 a 2. La spettacolarità non paga tra i pesi leggeri ed il mongolo Utumen, apparso l’elemento dalla migliore tecnica, viene superato in finale dal più concreto russo Maletin per 15 a 7.
{joomplu:2803 left}Cuba conquista l‘oro tra i superwelter con il fantasioso Duvergel, vice campione olimpico ad Atlanta, che regola il kazako Ibragimov per 9 a 7 ma non riesce a replicare con il medio Hernandez che, dopo i successi nelle ultime due edizioni, si trova a dover affrontare nella finale il pugile di casa Erdei, il pubblico avverso e giudici molto benevoli nei confronti del pugile locale, vincitore per 8 a 2. Era stato sconfitto dal nostro Russo nella finale dei pesi medi del ’91. Il russo Lebziak è tornato alla ribalta e si merita la medaglia d’oro tra i mediomassimi convincendo in finale (e vincendo per 12 a 7) con il francese Serrat, un altro pugile che ha dimostrato pregevoli qualità durante tutto il torneo. Di seguito tutti i vincitori: Maikro Romero (pesi minimosca, CUB), Manuel Mantilla (pesi mosca, CUB ), Raimkul Malakhbekov (pesi gallo, RUS), Istvan Kovacs (pesi piuma, HUN), Aleksander Maletin (pesi leggeri, RUS), Dorel Simion (pesi superleggeri, RUM), Oleg Saitow (pesi welter, RUS), Alfredo Duvergel (pesi superwelter, CUB), Zsolt Erdei (pesi medi, HUN), Aleksander Lebziak (pesi mediomassimi, RUS), Felix Savon (pesi massimi, CUB), Georgi Kandalaki (pesi supermassimi, GEO).
MEDAGLIERE
- 1° Cuba (4 ori, 3 argenti e 3 bronzi)
- 2° Russia (4 ori, 2 argenti e 1 bronzo)
- 3° Ungheria (2 ori)
- 4° Romania (1 oro e 2 bronzi) 5° Georgia (1 oro e 1 bronzo)
- 6° Germania (2 argenti e 1 bronzo)
- 7° Francia e Kazakistan (1 argento e 1 bronzo)
- 9° Filippine, Mongolia e Ucraina (1 argento)
- 12° Italia e Turchia (2 bronzi)
- 14° Argentina, Armenia, Bielorussia, Bulgaria, Corea, Danimarca, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svezia (1 bronzo)
Questa edizione segna un po’ uno spartiacque tra boxe dilettantistica e boxe professionistica, sono sempre meno i campioni che riusciranno a fare successo in entrambi gli ambiti. Particolare il caso di due ungheresi, entrambi medaglie d’oro nelle loro categorie, Istvan Kovacs e Zsolt Erdei. Il primo dopo un passato in maglietta e caschetto ricco di vittorie e medaglie sarebbe avrebbe passato la barricata sul finire dell’anno, Erdei nel 2000 dopo i Giochi. Kovacs da pro ha avuto una carriera piuttosto breve, solo sei anni, pugile altamente spettacolare ma che mal si prestava al professionismo dove i colpi fanno molto più male, campione WBO ed europeo dei piuma non raggiunse mai la stessa eccellenza come da puro. Erdei dopo quattro anni di apprendistato da pro diede inizio ad uno dei più lunghi regni ancora in atto, campione WBO dei medio massimi ha già difeso la cintura in ben undici occasioni. Sensazionale la carriera da pro della medaglia d’argento Omar Narvaez che da campione WBO dei mosca dal 2002 ha fatto meglio del citato Erdei e con ben sedici difese ha battuto il record di difese di Monzon. A medaglia anche l’ucraino Sergey Dzinziruk attuale campione WBO dei super welter ed il rumeno Adrian Diaconu che ha appena perso lo scettro di campione WBC dei medio massimi. Tra gli altri partecipanti al torneo si ricordano Ruslan Chagaev che si sarebbe preso la rivincita divenendo campione WBA dei pesi massimi, l’armeno Vic Darchinyan si è trasferito in Australia e prima si è impossessato della cintura IBF dei mosca poi ha fatto il salto nella categoria successiva riunificando i titolo (IBF/WBC/WBA) e per finire, senza voler trattare dei pugili già citati nelle edizioni precedenti, lo scozzese Alex Arthur (ex campione WBO super piuma), l’ucraino Andrey Kotelnik (attuale titolare del WBA leggeri) e l’americano Jeff Lacy (ex IBF super medi). Tra gli italiani si è già parlato di Fragomeni e di Vidoz, uesta edizione ha visto l’esordio ad alti livelli di Leonard Bundu che sta attualmente svolgendo una buona carriera da professionista.
Principali fonti consultate: www.amateur-boxing.strefa.pl, Annuario della Boxe Italiana 2009, Boxe Ring, Wikipedia, www.boxrec.com.