Giochi del Mediterraneo, Cammarelle esplosivo, in semifinale otto italiani
I Giochi del Mediterraneo sul versante pugilistico, che mamma Rai ha finora ignorato totalmente, sono arrivati alle semifinali. L’Italia ha perduto due atleti al primo impatto. Ma ha portato gli altri otto sul podio (due per sorteggio), confermandosi la nazione più forte delle 17 partecipanti.
La Francia venuta con giustificate ambizioni è letteralmente crollata. Su nove iscritti solo 4 a medaglia. L’eliminazione più clamorosa nei massimi, quella del temuto picchiatore John M’Bumba, superato nettamente dal tunisino Mourad Sahraoui (7-3), il meno quotato dei nordafricani. Veramente una figuraccia per un pugile che lo scorso maggio si era imposto sul cubano Acosta 4-2. Misteri francesi. Giù dal podio anche il mediomassimo Bouhenia, altro eroe contro Cuba, due volte vincitore di Josè Laurdet. Ad Avezzano si è arreso di misura (2-1) contro il tunisino Elmekachari, che se la vedrà con l’algerino Benchabla, a sua volta facile sul siriano Manafai al primo round, come il montenegrino Draskovic contro il bosniaco Kucuk.
Il mosca Vincenzo Picardi che trovava il tunisino Cherif Walid, per la quarta volta, le ultime due a favore dell’azzurro, ha vinto per squalifica al terzo round, quando il match stava scivolando nettamente per l’azzurro. Walid, pericoloso nella prima parte, riduceva gli attacchi al secondo round, sotto i colpi più precisi di un Picardi meno brillante del solito. Non vorremmo che il campano fosse stanco, per la troppa attività svolta.
Il massimo Russo contro il cipriota Michalis Michalis ha ottenuto il massimo col minimo sforzo. Pochi colpi precisi per far punti e nell’ultimo round solo un balletto di saluto.
Nella riunione del pomeriggio Roberto Cammarelle ha concesso al francese Zied Jouni meno di tre minuti. Sul finire del round, il diretto destro ha colpito al volto il transalpino che si è inginocchiato piuttosto provato e l’arbitro ha fermato l’incontro.
Domani pomeriggio l’azzurro se la vedrà col montenegrino Alen Beganovic che ha superato grazie alla pesantezza dei suoi colpi il turco Denizcan Gokkaya. L’avversario di Roberto è una vecchia conoscenza tra i dilettanti, ultratrentenne ha tentato in tutti i modi di arrivare ai Giochi di Pechino, presente ai mondiali nel 2007, alle due qualificazioni di Roseto e di Atene, sempre invano. Con tutta la buona volontà difficile vederlo impegnare il nostro ultracampione.
Domani, mercoledì 1 luglio, in programma tutte le semifinali, nel pomeriggio dalle 16 alle 19: minimosca, gallo, leggeri, welter, mediomassimi e supermassimi, la sera con inizio alle 19,30: mosca, piuma, superleggeri, medi e massimi. Le finali in una sola riunione: giovedì 2 luglio. Si inizia alle 16 e, secondo il programma, dovrebbe concludersi il tutto, premiazioni comprese, alle 22.
Veniamo all’Italia, prima di passare alle altre nazioni. Hanno lasciato subito i Giochi, il welter Alessandro Marziali, classe ’85, romano di Aprilia, esordiente ad una rassegna internazionale e il superleggero Dario Vangeli, mancino dell’88, pugliese decisamente più esperto. Marziali ha trovato nel croato Borna Katalinic, classe ’83, il fratello bravo – l’altro è Boris superleggero più anziano di due anni – l’avversario meno adatto alla sua boxe di rimessa. Katalinic è pugile di sostanza, esperto e solido. Marziali ha bruciato troppe energie nel primo round, per tenere un ritmo di colpi notevole. Lo sforzo lo ha costretto a rallentare nel secondo tempo, diventando più prevedibile e la migliore scelta di tempo del croato ha preso il sopravvento. Il terzo non ha cambiato la situazione, nonostante la generosità di Marziali che ha tentato l’assalto finale. Vittoria netta e giusta (6-3) per il croato, che ha lottato alla pari col marocchino Khalsi che in fatto di esperienza non gli è da meno e l’ha spuntata 4-3.
La seconda sconfitta lascia l’amaro in bocca perché Dario Vangeli, che per il pubblico avrebbe meritato qualcosa in più, ma questo non giustifica la mancanza di decisione nei momenti topici, aveva le armi tecniche per battere bene l’altro marocchino Driss Moussaid, classe ’88 è un buon atleta, ha preso parte ai mondiali e ai Giochi ma non è un fenomeno. Vangeli ha tenuto botta per due round, come dimostra il punteggio di parità e forse aveva qualcosa in più il nostro. La terza era decisiva e qui è mancata la rabbia e la lucidità di tenerlo a bada, sapendo che l’africano era furbo e sfruttava i suoi assalti. Se invece di fermarsi dopo aver portato il montante e chiudersi, avesse concluso col destro in uscita la situazione poteva cambiare. Un vero peccato, una grande occasione perduta. I giudici non gli hanno regalato nulla, ma nell’incertezza non hanno dato il punto. Pochi ma netti i colpi di Moussaid, che potrebbe arrivare in finale, egiziano permettendo.
Gli altri azzurri hanno fatto le cose molto bene. Confermati i progressi del piuma Di Savino come ha dimostrato contro Seddik Lbida uno spilungone del Marocco, peraltro anche un po’ scorretto. In passato il pugile romano si sarebbe perduto in cento dubbi e non ne sarebbe uscito. L’attuale Di Savino ha capito il problema a ha boxato di conseguenza. Contro uno che lo sovrastava in allungo è diventato la mangusta che colpisce e non lascia bersaglio alle repliche. Non solo, sotto le cure di Bergamasco e Damiani ha anche ampliato il repertorio, portando nella seconda parte il montante, che ha fatto imbufalire l’avversario, non certo di primo pelo. Ad Almeria colse il bronzo dopo aver lottato strenuamente col siriano Yaser Shigan, che poi vinse l’oro. Fu una delle sfida più applaudite per i colpi a bersaglio, come conferma il 41-28 finale. Per meglio capire come Lbida fosse avversario difficile, sempre ad Almeria fu lui a battere il favorito del torneo, il francese Khedafi Djelkhir nei quarti, ovvero l’argento di Pechino 2008. Di Savino ha condotto il match con lucidità, studiando l’avversario nel primo round, prendendo il largo negli altri due, per finire da dominatore (9-2) e gli unici due punti per il marocchino li ha guadagnati nella prima ripresa. Bravo Savino.
Complimenti anche a Mirco Valentino, oro uscente, che conferma la crescita di condizione, battendo alla grande Mahdi Ouatine un marocchino che nel match non è mai entrato, sorpreso dall’avvio bruciante dell’azzurro, subito in palla, veloce e convincente. Ouatine ha cercato di reagire, ha toccato in qualche occasione ma il rapporto dei colpi era di sei a uno, punteggio tennistico, che alla fine si è tradotto in un 16-2 emblematico. Valentino è in un buon momento, i Giochi a Pescara rappresentano il trampolino di lancio per arrivare ai mondiali carico a mille. In semifinale avrà di fronte il turco Yakup Kilic, che ha passeggiato col cipriota Danatsidis, ma sarà musica diversa contro l’azzurro, anche se Kilic è di buona razza.
Nota positiva pure per il medio Luca Podda, che acuisce ad ogni incontro maggiore personalità. Intanto è potente e comincia a raccogliere il frutto di una evoluzione tecnica appresa in nazionale. Luca è un ragazzo intelligente e dal carattere ideale per la boxe. Non ha complessi e assimila con giudizio vittorie e sconfitte. Ha dei problemi alla mano destra, ma li supera con la determinazione e il temperamento. Come ha dimostrato contro il greco Trikaliotis, dominando dal primo all’ultimo minuto. Il punteggio di 11-0 non ha bisogno di commenti.
E’ piaciuto l’atteggiamento di Podda, sicuro e preciso, non ha mai concesso nulla al rivale, continuando a pressarlo e metterlo in difficoltà. Un conteggio nella seconda tornata, un richiamo nella terza e una continuità offensiva che fa bene sperare anche per la semifinale contro l’algerino Rachid Hamani, subentrato a Nabil Kassel, titolare a Pechino, ritenuto atleta di buone potenzialità. Si può comunque essere fiduciosi.
Nella parte bassa sarà una bella battaglia tra il francese Bauderlique e il turco Kilicci che ha battuto a sorpresa il più quotato marocchino Rachid Said; dalla sua, piazzamenti importanti ai mondiali e l’accesso ai Giochi cinesi. Il turco con buona scelta di tempo ha saputo sfruttare con pochi ma precisi colpi una situazione di equilibrio.
Detto degli azzurri che hanno combattuto, domani sarà la volta anche di Alfonso Pinto che torna nei 48 kg. dopo aver avuto tanti problemi alla spalla destra. E’ il campione uscente, in progresso di forma, trova un avversario con i fiocchi nel francese Jeremy Beccu, molto quotato come fanno fede gli ultimi risultati. In particolare contro il cubano Matellon. Confronto equilibrato ma non impossibile per l’esperto Pinto.
Come equilibrata l’altra semifinale tra l’ispano De La Nieve, cubano di nascita, argento europeo contro l’emergente turco Pehlivan che ricordiamo ottimo tecnico nelle qualificazioni per Pechino.
Nei mosca i clienti sono numerosi, in particolare il francese Nordine Oubaali, salito di categoria dopo ottimi risultati nei 48 kg. che affronta l’azzurro. Nell’altra semifinale lotta tra lo spagnolo Francisco Torrijos e l’algerino Brahimi. Per Picardi l’ostacolo più difficile è il transalpino nella semifinale.
Tra i gallo il nostro Vittorio Parrinello è in una posizione ideale. Se batte il siriano Wessan che non è l’ultimo arrivato ma neppure a livello dell’italiano, per la battaglia dell’oro, facilmente troverà il marocchino Mesbahi, più ostico che talentuoso, sgusciante e veloce, sarà una lotta non facile me neppure impossibile.
Tra i piuma puntiamo su Alessio Di Savino . Il serbo Stankovic è il solito combattente fisicamente molto forte, ma il romano sembra lanciato molto bene, ha fiducia nei propri mezzi e ha messo nel repertorio combinazioni nuove, abbozzate nei dual match e messe in pratica all’esordio contro il marocchino Lbida. In questa categoria a sorpresa il cammino del campione francese Hicham Ziouti, il favorito della vigilia, si è fermato subito per merito dell’egiziano Eliwa, (4-2) superato poi nei quarti dal turco Gurgen, in un match decisamente noioso con un emblematico 1-0!
A questo punto l’algerino Ouadahi o il turco non fa differenza per la battaglia finale. Di Savino, che figurava come outsider, potrebbe compiere l’impresa.
Valentino sembra in grado di ripetere l’oro di Almeria 2005. Proprio il turco Kilic, che affronta domani, appare l’avversario più duro. Sia il croato Palic, titolare a Tunisi nel 2001, battuto dal nostro Di Rocco, che il serbo Marjanovic, gli altri due semifinalisti, appaiono alla sua portata.
Fuori gli azzurri nei superleggeri e welter. Tra i 64 kg. l’argento di Pechino, il forte Alexis Vastine sembra di una linea sopra la concorrenza. L’egiziano El Sheairy più del marocchino Moussaid sembra favorito in semifinale.
Il fratello meno talentuoso Adriani Vastine, ma pur sempre campione di Francia dei welter, vincitore della Coppa nazionale, capace di pareggiare contro Carlos Banteur che abbiamo visto in Italia di che pasta è fatto, è stata a seconda delusione dei “galletti”, battuto nientemeno che dall’albanese Jetmir Kuci (8-2), che potrebbe essere lo stesso che si presentò agli europei di Pola nel 2004, uscendo subito. Stavolta ha combattuto all’arma bianca contro un indeciso Adriani, che a forza di aspettare si è trovato indietro nel punteggio e troppo stanco nella parte finale per recuperare. A questo punto il turco Sipal appare uno dei favoriti, dopo aver fermato l’albanese Kuci. Il croato Katalinic, in un testa a testa entusiasmante ha perso di un punto (4-3) contro il quotato Khalsi, uno degli ultimi marocchini in gara.
Nei medi possiamo mettere anche Luca Podda, che non intende fermarsi al bronzo, in un discorso che abbiamo illustrato sopra.
Nessun italiano nei mediomassimi, dove si sono riaperti i giochi con l’uscita del francese Bouhenia. Il turco Ozgul facile contro l’egiziano Elalfy, trova il montenegrino Draskovic dalle mani pesanti. Nella parte bassa, scontro tra l’algerino Benchabla e il più lineare Elmekchard, che ha fatto fuori (2-1) il francese.
Massimi e supermassimi, nel segno degli italiani. Clemente Russo, domani (mercoledì) affronta il siriano Mohammad che ha guadagnato la semifinale a spese del serbo Simic, attivo solo nella prima ripresa, poi facile bersaglio del rivale. Fuori il francese M’Bumba, ecco il tunisino Sahraoui ad indossare il costume del rivale del nostro Clemente, sempre che batta il marocchino Arjoui, tipo compatto e concreto
Nei +91 il nostro Cammarelle rischia di trovare il croato Tomasovic in finale. Per raggiungerla Marko deve battere il tunisino Homrani. Come già detto l’azzurro avrà davanti il montenegrino Beganovic.
Questa la situazione a poche ore dalle semifinali. L’Italia ha 8 atleti sul podio, quindi la Turchia con 6, l’unica ad avere portato la squadra al completo. Seguono l’Algeria a quota 5 su nove al via, con 4 ancora in lizza la Francia (9), il Marocco (10) e la Tunisia (7). In 2, Egitto (6), Spagna (3), Syria (7), Serbia (3), Croazia (4) e Montenegro (3). Un bosniaco. A secco Albania (5), Grecia (4) Slovenia (2) e Cipro (3).