Presentazione mondiali AIBA a Milano. Intervista al presidente MILOC Andrea Locatelli

Si avvicina il primo colpo di gong dei mondiali organizzati al Palaforum di Assago (Milano), dal MILOC, il comitato guidato da Andrea Locatelli e Paolo Taveggia, affiancato da un piccolo grande esercito di collaboratori, che lavora da parecchi mesi, affinchè tutto vada per il meglio. Compito non facile, perché l’AIBA l’ente mondiale dilettanti non ammette errori, anche se sulla sponda ufficiale non tutti hanno la stessa visione e preparazione dei massimi dirigenti che fanno capo al presidente Ching-Kou Wu, supportato molto efficacemente da Franco Falcinelli il presidente italiano, responsabile della Commissione Tecnica in seno all’AIBA.

Il programma ufficiale inizia domani alle 11.30, con la conferenza stampa tenuta dall’International Boxing Association presso la Sala Pirelli nel Palazzo della Regione di Milano, che offrirà la prima panoramica di una manifestazione che scatterà ufficialmente il primo settembre sul ring e si concluderà il 12 con le finali. Saranno presenti tutti i dirigenti dell’ente mondiale e i rappresentanti delle nazioni impegnate. Oltre ai media giunti da tutti i continenti.

Da domani la macchina organizzativa entra nella funzione più attiva, quella che precede il momento dei combattimenti. Dove tutto deve funzionare alla perfezione. Domenica 30 agosto riunione AIBA per giudici e arbitri, di grandissima importanza, perché nell’occasione verrà ulteriormente chiarito l’orientamento tecnico delle valutazioni. Inoltre si è tornati alle 3 riprese dopo molte stagioni sulle 4 tornate. Il 31 (lunedì) giornata piena, alle 15 l’evento molto atteso dei sorteggi, che verranno eseguiti col criterio delle teste di serie. Alle 19 sfilata di tutte le squadre nell’Arena milanese intitolata a Gianni Brera, un grande giornalista che amava la boxe con passione. Alle 21, la cerimonia di apertura dei campionati mondiali di pugilato, 15° edizione per la prima volta in Italia.

Martedì 1 settembre alle 11, primo colpo di gong della manifestazione. Con la copertura televisiva in diretta di Dahlia Tv, che riprende tutto il programma, mentre Italia1, ogni sera dopo le 24 darà in differita il meglio della giornata, Inizialmente per la durata di un’ora e mezza, il sabato per oltre quattro ore. Sono probabili repliche nella giornata. Dahlia Tv fa sapere che l’abbonamento per il primo mese è di 29 euro, per tutti i programmi e non solo per i mondiali, mentre per i successivi, il costo è di 10 euro al mese.

Nei primi turni sono previste tre sessioni quotidiane. Mattino dalle 11, pomeriggio dalle 16, sera dalle 20.30. dai quarti solo pomeriggio e sera. Giovedì 10 settembre giornata di riposo. L’11 settembre le semifinali, divise in due appuntamenti: 10 incontri nel pomeriggio e 11 nella riunione serale. Sabato 12 settembre le finali la sera con inizio alle 20,30. Il tutto potrebbe subire cambiamenti a discrezione dell’AIBA, che gestisce la parte agonistica e il rapporto con gli enti televisivi stranieri.

Stando alle cifre ufficiali sono iscritte alla rassegna iridata 143 nazioni con una forza atleti di 623 unità. Numeri record che significano non solo lo spettacolo sul ring, ma un lavoro di accoglienza e logistica decisamene impegnativo. Ospitalità e opportunità per gli allenamenti. Riservato un salone nell’ampio Palaforum con ben otto ring, per le sedute di guanti.

“Stiamo lavorando da due anni – spiega Andrea Locatelli – e non sono mancate le difficoltà, che comunque abbiamo superato. Debbo ringraziare tutti i ragazzi che lavorano a questa scommessa accesa per puro spirito sportivo, per amore della boxe. Sono cresciuti i costi e anche i partecipanti. Poche discipline sportive si presentano con 143 nazioni al via. Neppure i mondiali di atletica, la regina dello sport, tenutisi a Berlino ne aveva convogliate tante. Abbiamo cercato di creare un grande evento che vada oltre il pugilato, ma che sia una vetrina italiana nel mondo. Anche se la Rai non è stata sensibile a questo evento, e la cosa dovrebbe far riflettere, abbiamo trovato Italia1 e Dahlia Tv che coprono con mezzi e qualità tutto il mondiale con dirette e repliche, che fanno impallidire i servizi, si fa per dire, offerti in occasione dei Giochi di Pechino”.

L’idea dei dual match è stata positiva?

“Direi fondamentale per creare l’atmosfera giusta in vista dei mondiali. Negli undici appuntamenti da febbraio a luglio abbiamo sfiorato i 20.000 spettatori, cifra impensabile per la boxe in maglietta. Purtroppo è mancato il nostro grande campione Giovanni Parisi, che in questa avventura ci si era buttato con l’entusiasmo di un ragazzino. Proprio nel suo ricordo abbiamo raddoppiato gli sforzi. Non va dimenticato il grande apporto delle società pugilistiche lombarde. Ci hanno affiancato tutte e 56 e per riconoscere il grande lavoro svolto, alle migliori 5 dare un ring in premio”.

L’Italia difende ben quattro medaglie, Cammarelle e Russo d’oro, Valentino d’argento e Picardi il bronzo. Un giudizio sugli azzurri?

“Li ho visti crescere ad ogni confronto e non hanno scelto una strada facile, visto che si sono confrontati con supersquadre come Cina, Russia e Cuba, oltre al Brasile, Germania e Stati Uniti. I tecnici Damiani e Bergamasco hanno dato impulso e fiducia ai ragazzi e adesso esiste in gruppo, omogeneo e capace di qualsiasi impresa. Personalmente sono molto fiducioso. Ritengo, che non solo i medagliati faranno bene, anche gli altri daranno soddisfazioni”.

Una marea di pugili, quasi 650, non sono troppi?

“Indubbiamente è un problema da affrontare. Se dovesse continuare il trend evolutivo, si rischia di arrivare a quota mille. Insopportabile per qualunque organizzazione, oltre che per l’eccesso di combattimenti nel giro di due settimane. Sicuramente l’AIBA ha presente questa situazione”.

Lei ha lavorato molto con i professionisti, partecipando attivamente alla carriera fulgida di Giovanni Parisi. Perché questa scelta dilettantistica?

“Se lo spettacolo pugilistico è di qualità, non ci sono confini o paletti. Lo abbiamo dimostrato con i dual match. Il Palalido pieno erano decenni che non accadeva. Ci siamo riusciti con i dilettanti. Penso che si sarà anche un dopo mondiali, ma di questo ne parleremo al momento opportuno. Tra l’altro sentirsi parte attiva nella valorizzazione della nazionale italiana, far diventare personaggi i vari Cammarelle, Russo, Valentino, Picardi ma anche i vari Podda, Parrinello, Di Savino, Marziali, Vangeli e altri è sempre una soddisfazione. E’ stato uno sforzo anche finanziario molto pesante, ma vogliamo essere ottimisti. Sicuri che anche il comune di Milano che ci diede l’appoggio quando nel 2005 abbiamo accettato di allestire i  mondiali, sia ancora della stessa idea e confermi l’aiuto economico che aveva promesso. La manifestazione è una vetrina della città nel mondo, non fine a se stessa. Di questo sono sicuro che l’amministrazione cittadina terrà conto”.

Un pronostico per l’Italia?

“Ripetere Chicago 2007, questo il mio augurio”.

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