Attila Kiss e i suoi fratelli – 8^ puntata
In questo ottavo round dedicato ai collaudatori d’Italia, volevamo riprendere il discorso iniziato nella quarta puntata dedicata al “Professor” Buckley, inspiegabilmentre ignorato dai nostri promoter nonostante sia considerato in Inghilterra una vera e propria star, per raccontare l’incredibile storia di una intera famiglia, anch’essa (quasi) mai presente sui nostri ring, che ha dedicato alla boxe ed alla sconfitta sul ring tutta se stessa, la Strickland Family.
Colonna portante della famiglia è sicuramente Reggie Strickland (anche conosciuto con lo pseudonimo di Reggie Raglin o quello di Reggie Buse), 41enne medio/supermedio residente a Cincinnati, ritiratosi nel 2005 con lo spaventoso record di 66 vittorie (14 ko), 276 sconfitte (25 ko) e 17 pareggi, secondo BoxRec recordman di sconfitte all-time e pugile col maggior numero di incontri disputati tra i quelli in attività (quando era ancora in attività, naturalmente).
Si potrebbe parlare tantissimo di questo pugile, la cui carriera è straordinaria, non solo per il record, ma anche per la qualità dei pugili incontrati, gli ex campioni mondiali Randall Bailey, Charles Brewer, Manning Galloway, Raul Marquez e Keith Holmes, più altri grandissimi pugili come Bunema, Bonsante, Hugo Pineda, Menefee, Vanderpool, Marty Jakubowsky, Harold Brazier, ecc.
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Ma a rendere questo pugile ancora più speciale è il fatto che anche il suo fratellastro era un pugile professionista (welter jr) , Jerry Strickland, ritiratosi nel 2000 con 13 vittorie (5ko) e 122 sconfitte (78 ko) dopo aver incontrato anch’egli Bailey e campionissimi del calibro di Hearns e Camacho.
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Ed è ancora più incredibile il fatto che anche il cugino è un pugile professionista (massimo), anche lui si chiama Reggie Strickland, ed ha combattuto 14 incontri perdendoli tutti, di cui 12 per ko.
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Poi è stata la volta del nipote Jay Strickland, il figlio di Jerry, che nella sua breve carriera da welter jr ha perso tutti i nove incontri disputati e tutti per Ko,
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e della compagna Nicolyn Armstrong, che ha vinto un match e ne ha persi sei, anche lei tutti per ko, ed ha avuto l’onore di incontrare Laila Alì e Jacqui Frazier-Lyde, figlie di due leggende come Muhammad Ali e Joe Frazier.
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Ora da tifoso ed appassionato mi chiedo, visto che derby tra italiani non se ne vedono e che mondiali ed europei con effettive possibilità di vittoria sono lontani anni luce, ma un piccolo spazio nelle nostre riunioni per questa incredibili pugili prorpio non si trovava? Almeno anche noi nati dopo i fasti di Benvenuti e Mazzinghi, Loi e D’Agata, avremmo avuto qualcosa da raccontare ai nostri nipoti. Avremmo potuto raccontare di aver visto dal vivo la Strickland Family, che ha combattuto più match della famiglia Frazier, della famiglia Quarry, della famiglia Chavez.
Invece l’unico incontro disputato in Italia da questi straordinari atleti è stato nel lontano ’92, quando al Palaghiaccio di Marino “Reggie Raglin” ha incontrato il nostro Giovanni Nardiello perdendo ai punti sulle sei riprese.
In attesa che un altro Strickland porti avanti la tradizione di famiglia, e con la speranza di vederlo combattare qui da noi, vi saluto e vi ringrazio per l’attenzione. Alla prossima…