Occasione sfumata per Podda, sconfitta che brucia. Domani quattro azzurri sul ring con Russo
{joomplu:3389 left}Luca Podda, il medio azzurro torna a casa. E’ il secondo italiano che lascia l’arengo dei mondiali, dopo Vittorio Parrinello il gallo, battuto dal tedesco Makarov al primo turno. Al Palaforum di Assago, in questa quinta giornata il cagliaritano di Fiumicino era l’unico italiano impegnato per accedere agli ottavi in una categoria da sempre tra le più prestigiose.
Di fronte il canadese Steve Rolls, sulla carta alla sua portata, campione nazionale, un normolineo di colore, molto abile nel legare e anche nello sfruttare l’occasione sull’attacco dell’avversario. Cosa che l’americano ha fatto nel secondo round, visto che Podda lo inseguiva, ma quando lo aveva alla giusta distanza, invece di muovere la braccia lo guardava negli occhi. Il risultato è stato che al termine dei sei minuti il nostro era sotto 2-5.
{joomplu:3390 left}Al via dell’ultima tornata, sembrava ripetersi la storia, ma Rolls, esagerando tra tenute e la testa bassa, beccava un richiamo ufficiale che rimetteva la situazione in equilibrio o quasi. Il pubblico alzava il volume dell’incitamento, Podda cerca di scuotersi dal torpore, portava finalmente qualche colpo deciso, la situazione era in estremo equilibrio ma al suono della fine, il ragazzo di Montreal aveva un punticino dalla sua parte. Che gli garantiva la vittoria, mentre la delusione da parte italiana era veramente gigantesca.
Francesco Damiani, per evitare frasi forti, andava negli spogliatoi. Dirà poi che è dura da digerire, una sconfitta di questo tipo: “Si lavora per mesi e mesi, si preparano i ragazzi al meglio, arriva l’opportunità giusta e anche l’avversario giusto, ma se il ragazzo si paralizza, ti trovi spiazzato e la rabbia sale, vedendo sfumare il tanto costruito”.
Giustamente l’altro c.t. Lello Bergamasco faceva notare che “Con lo sguardo non si fanno punti. Ci vogliono i colpi. Una grande occasione sprecata, perché il canadese si prestava alla boxe di Luca. Purtroppo si è svegliato solo al terzo round, troppo tardi e con troppo nervosismo. Sinceramente da Podda questo vuoto non me l’aspettavo. Temevo si gettasse allo sbaraglio e rischiasse, invece ha snaturato la sua indole, facendo una non boxe. E’ giovane, può rifarsi e i Giochi di Londra sono alla sua portata, ma i mondiali in Italia era davvero una grande occasione”.
{joomplu:3394 left}Parole misurate, senza esagerare. Che Podda ha recepito nel modo giusto: “All’ultimo round Damiani mi ha strillato che stavo perdendo come un pollo e aveva ragione. Mi sono detto che dovevo svegliarmi, che non era possibile farmi tenere prigioniero dall’emozione. Contro lo spagnolo nel primo incontro ero tranquillo, contro questo canadese letteralmente bloccato. Non mi partivano i colpi, pensavo troppo. Speravo che venisse avanti, che attaccasse, attesa inutile. Credetemi, il primo deluso e amareggiato sono io. Avevo sperato di salire sul podio ci contavo, mi sentivo bene. L’amarezza è che non ho preso pugni ma ne ho dati pochi. Non ho una spiegazione. Anche se ho capito benissimo, purtroppo tardi, che era un avversario battibile”.
Finisce così il sogno mondiale di Luca Podda, ventunenne di belle speranze, che deve rimandare ad altra opportunità, un’affermazione di valore. In questa categoria è uscito anche il rappresentante russo, il possente Chebotarev, ventenne sul quale il tecnico Khromov puntava molto. Di fronte ad un altro giovane, addirittura diciannovenne come il cubano Rey Recio non è mai stato in partita.
E’ vero che i giudici continuano ad essere gentilissimi con i caraibici, come toccano segnano il punto, ma in verità il russo non ha mai dato l’impressione di poter orientare il match dalla sua parte. Recio, compatto come un torello, ha attuato la tattica giusta, chiuso bene in difesa, possente nei ganci improvvisi, ha comandato a piacere arrivando ad un umiliante 26-6. Che il tecnico ha fotografato molto bene: “Nella prima ripresa gli occhiali dei giudici erano bene a fuoco, dopo si sono rotti”.
Se pensiamo che il cubano è solo sesto nel ranking aggiornato, appare sempre più fuori dal tempo il parametro adottato dall’AIBA.
Agli ottavi sono arrivati pure l’indiano Kumar Vijender, bronzo olimpico, che avrà vita contro il vincitore di Podda, il turco Kilicci, e l’ucraino Derevyanchenko, che a Chicago raggiunse il terzo podio. Vittorie pure per il tedesco Buda, facile sul bulgaro Manev, stagionato e modesto, come per il mancino brasiliano Florentino Yamaguchi molto mobile e sfuggente, ma tempista notevole, che si è imposto sul romeno Gravil, protagonista a Chicago di un non edificante episodio, allorchè con altri due compagni, tentò di uscire da un supermercato senza pagare il conto. Preso con le mani nel sacco, venne cacciato con disonore. Stavolta è uscito per demeriti tecnici.
Anche una tranche dei minimosca ha raggiunto gli ottavi. Via libera per il polacco Maszczyk, testa di serie numero uno! Si è disfatto dell’afgano Aref (21-6) e non avrà problemi neppure contro l’africano del Botswana, il combattivo ma limitato Mogajane. Promossi anche il cinese Li e il vecchio marocchino Boutchtouk, 33 anni, una carriera senza lampi, ma tenace.
Fuori il glorioso filippino Tanamor, al quarto appuntamento iridato, e a 32 anni, sarà difficile rivederlo nel 2011 a Busan in Korea del Sud, nell’edizione che assegna anche i pass per Londra 2012. Ha perduto netto contro uno dei favoriti, l’armeno campione d’Europa, Danielyan che senza essere un drago ha velocità e scelta di tempo, non gradisce lo scambio, per cui si tiene lontano, ed ha l’abilità di toccare preciso. Anche per lui la strada che porta al podio sembra accessibile.
Unico che potrebbe impensierirlo il brasiliano Carvaho, tipo tosto, una resistenza feroce ma poca varietà di colpi. Se fai a botte ti frega, se lo eviti e tocchi puoi farcela. Sarà molto interessante la prossima sfida col mongolo Purevdorj, argento olimpico a Pechino. In attesa che dall’altra parte del tabellone arrivino i risultati di scontri niente male, tipo il keniano Mungai che ha battuto tra i fischi, il quotato irlandese Barnes, contro il cubano Matellon, il cinese Li opposto all’ugandese Serugo, a sua volta vincitore dell’inglese Stubbs, che hanno perduto anche il gallo Campbell, campione europeo in carica, superato sul filo di lana dal mongolo Enkhjargal, sempre indietro fino al richiamo subito da Campbell e il pugno in più dato all’orientale. Si sono salvati gli irlandesi Nevin (54) a spese del serbo Magovac e il medio O’Neil vincitore del croato Brekalo.
{joomplu:3416 left}Sempre nei piccoletti, ha deluso l’indiano Thokchom Nanao, 18 anni, talento emergente, che non ha mai trovato bersaglio contro il thailandese Ponggprayoon, undici anni più anziano, che lo subito inquadrato e colpito con regolarità. Lo statunitense Cartagena ha trovato pane per i suoi denti contro lo spagnolo con radici domenicane, il focoso Nieve Linares, bronzo europeo. Infine il russo Ayrapetyan, facile di fronte al turco Pehlivan, bravino ma troppo scolastico per un marpione come il russo che dopo aver dominato in Europa nel 2006, cerca l’allora mondiale dopo aver fallito a Chicago, battuto dal cinese Zou. Tra i gallo ha vinto senza impressionare più di tanto il cubano Alarcon, facilitato da un girone di assoluta tranquillità. E’ andata decisamente male al bravo Magdaleno (USA) che ci ha lasciato le penne contro il tedesco Makarov. Se contro Parrinello aveva convinto, di fronte all’americanino ci è sembrato che fosse nelle simpatie dei giudici. Vincere 11-8 significa aver fatto il proprio comodo. Non è stato così. Semmai il contrario. Resta il fatto ogni suo pugno veniva segnato, per l’altro era più getta che Usa.
Domani giornata da record. Nelle tre sezioni, mattino (inizio ore 11.30), pomeriggio (ore 15.30) e sera (ore 20.30) di disputano 64 incontri! Sempre all’insegna del buon senso. Oggi si sono fermati a 48 e lunedì saranno altrettanti. Non si potevano equilibrare le giornate. Inserendo prima di lunedì i supermassimi, costretti ad una sosta di sette giorni effettivi? Purtroppo è inutile scontrarsi con chi non vuol sentire. In compenso, vietano l’ingresso nel recinto delle interviste a chi ne avrebbe diritto, in virtù di qualche misteriosa regola, che solo i giovanotti dell’AIBA conoscono, più addetti alla sorveglianza che al fornire notizie sui pugili. Che stanno a zero. Saranno quattro domani i nostri ragazzi sul ring.
Nella tarda mattinata il piuma Di Savino contro l’ostico cinese Li Yang col quale ha un conto in sospeso negativo e il welter romano Alessandro Marziali al debutto contro l’israeliano Snigour Kostantin, da non sottovalutare. Altro debutto ai mondiali, quello del mediomassimo Gianluca Rosciglione di fronte al ben più esperto Carlos Gongora, un ecuadoriano da anni sul ring, nel 2007 a Chicago, battè nei medi il nostro Del Monte. Se Rosciglione darà il meglio, potrebbe anche compiere l’impresa, diversamente verrà impallinato. A Clemente Russo è toccato l’ultimo match della serata, dopo una giornata infinita. Mica un test semplice. Il kazako Vassiliy Levit è forte e deciso, ma l’azzurro sembra ben determinato.
Damiani e Bergamasco sono fiduciosi: “Clemente non tradisce. Quando è il momento sa dare il colpo in più”.
Foto a cura di Marco Chiesa