Mondiali: Picardi, Vangeli e Cammarelle subito sul ring e non saranno impegni facili
Picardi, Vangeli e Cammarelle, questi i tre azzurri impegnati domani nella giornata di apertura dei mondiali, sul ring del Palaforum di Assago.
Il primo ad essere impegnato sarà il mosca Vincenzo Picardi, testa di serie numero due, per niente fortunato, dovendo disputare un match in più nei confronti del cubano Yampier Hernandez che nella parte alta, entrerà in azione solo nei 16°. Il match del’italiano è l’ultimo della sessione, che prevede 18 incontri, su due ring, quindi dovrebbe salire sul ring verso le 12. Picardi, bronzo di Chicago non avrà un avversario comodo nell’azero Nihat Seydov, campione nazionale, elemento emergente, un diciottenne che ha tenuto a bada i migliori pari peso in patria, tra cui l’esperto Samir Mamadov, titolare a Pechino. Il nostro rappresentante ha dalla sua esperienza e fiducia nei propri mezzi. Il pericolo può essere l’altezza di Seydov e la boxe attendista, che poco piace a Picardi che ama lo scambio rapido. In caso di vittoria, come ci auguriamo, per l’ingresso nei quarti potrebbe ritrovare il cinese Chao Li, vice campione d’Asia, e più avanti in semifinale il russo Misha Aloyan.
Secondo italiano sul ring il superleggero Dario Vangeli, che combatterà nella sessione pomeridiana e sulla carta appare favorito contro il rappresentante delle Bahamas, il ventitreenne Carl Leviticus, origini baltiche, per la prima volta ai mondiali, non ha riscontri importanti. Per il mancino pugliese un debutto soft, che non deve sbagliare. Orientativamente verso le 16.40.
Per Vangeli il pericolo arriverà più avanti dal romeno Lupu o dal mongolo Uranchimeg. Per ora è chiamato ad assolvere il primo compito non troppo difficile.
In serata, vedremo il nostro grande campione Roberto Cammarelle, testa di serie numero uno, eppure per la famosa faccenda dei parametri, che premiano atleti di scarso valore e lasciano a secco altri, si ritrova a dover affrontare al primo turno il campione USA Michael Hunter, colosso di vent’anni, che ha preso parte ai mondiali di Chicago e in carriera vanta successi su alcuni dei più forti pari peso a cominciare dal russo Denis Sergeev. vice campione d’Europa e già nei quarti il bulgaro Kubrat Pulev, titolare europeo. Tutti rivali che Cammarelle può e vuol battere, ma non ha certo un cammino facile. Nei supermassimi sono iscritti 32 atleti e i finalisti dovranno disputare cinque incontri. Cammarelle-Hunter apre la serata, quindi l’inizio del confronto è alle 20.30.
La categoria più affollata è quella dei medi, presenti 62 pugili, con il nostro Luca Podda che nel primo turno se la vedrà con lo spagnolo Mariano Jimenez, ostacolo superabile. Nella parte alta del suo girone, gli avversari più pericolosi sono l’indiano Viljander che gode di un turno meno ma debutta contro il kazako Belgibayev, cliente scomodo.
Affollata anche la categoria dei massimi, con 46 iscritti, non è stata accettato il tunisino Sahraoui, ostico avverario al Mediterraneo del nostro Clemente Russo, che si trova in un girone di ferro. Alla faccia delle teste di serie. Inizia con l’equadoreno Julio Castillo, cliente esperto ma nulla di più. Subito dopo arriva il kazako Levit e nei quarti è previsto il russo Mekhontsev, l’unico che nel 2009 gli imposto il pareggio a Reggio Emilia.
Superati questi due scogli, ci auguriamo, e non saranno match facili, dovrebbe salire fino alla semifinale con l’ucraino Usyk, il campione d’Europa mediomassimi salito di categoria per i mondiali, avversario più prevedibile. Ben diverso il cammino del cubano Acosta, che oltre a saltare il primo turno come tutti i sei caraibici prime teste di serie, favorite dal sorteggio, ben sapendo che gli incontri in più iniziano verso il basso, ha un girone di velluto. Anche questa una situazione assurda.
Il gallo Parrinello, nella parte alta, dove si trova il cubano Leon Alarcon, affronta il tedesco Denis Makarov, uno dei più forti europei, in un girone dove potrebbe ritrovare subito dopo l’americano Magdaleno.
Parte alta anche per il piuma Alessio Di Savino, la categoria con l’ucraino Vasyl Lomachenko netto favorito. Primo avversario il jordano Jehad Alzubi, niente di straordinario, fuori nei quarti ai Campionati d’Asia, contro il cinese Yunhao 11-1. La Cina però gli ha preferito Yang Li, vincitore dell’azzurro in Italia. Vedremo se Di Savino sarà capace di capovolgere i verdetti precedenti.
Il leggero Domenico Valentino, argento di Chicago, tra i pochi italiani a saltare il primo turno, in una categoria con 55 iscritti dove si arriva a sei confronti per uno dei finalisti, avrà il batetsimo contro l’iraqeno Surake Al Waaily, che non è certo un pericolo. In semifinale troverà sicuramente Idel Torrente il cubano e sarà una finale anticipata, sempre come supposizione e previsione.
Nella parte bassa ci sono il russo Albert Selimov e l’armeno Javakhyan, oltre all’ucraino Bulankov e il cinese Hu. Una delle categorie dove i valori sono stati distribuiti discretemente bene. Piccolo particolare, Valentino è entrato a far parte della top ten. Forse la domanda posta alla Commissione Tecnica, era stata snobbata solo in apparenza.
Il romano Alex Marziali potrebbe diventare una lieta sorpresa, vista la situazione favorevole. Per il welter azzurro l’impatto iniziale è contro l’israeliano Kostantin Snigour, che tradisce origini dell’Est Europa. Non ha illustri precedenti, sulla carta superabile. L’ostacolo più duro per salire nei quarti sarà l’uzbeko Mahmudov, che ha esperienza da vendere anche se ha solo 19 anni. Ai Giochi asiatici ha perduto dal cinese Hongwei Chen, non convocato ai mondiali per infortunio. Se dovesse farcela e sarebbe un capolavoro, l’ostacolo sulla carta insormotabile appare il tedesco Jack Culcay-Keth, vice campione d’Europa, che sembra il più probabile cliente in semifnale del cubano Suarez Banteur. Mentre nella parte bassa si fanno preferire il kazako Serik Sapyev, che bussa la terzo titolo mondiale, dopo quelli del 2005 e 2007 e il bielorusso Nurudzinau titolare europeo in carica.
Gianluca Rosciglione, mediomassimo, salta il primo turno e inizia contro l’equadoregno Carlos Gongorra, che le classifiche americane pongono al secondo posto addirittura davanti a Josè Larduet. Forse non merita un ranking così nobile, ma sicuramente è favorito contro il nostro. In questa categoria seguiremo con grande interesse l’algerino Benchabla che gli esperti AIBA hanno messo al primo posto assoluto. Vedremo il suo valore, anche perchè sulla sua strada, ovvero nella parte alta el girone ci sono il cubano Larduet e il russo Beterbiev, che stando alle classifiche sono inferiori al nordafricano. Vedremo chi aveva ragione.