A Udine Zamora-Semo per l’Intercontinentale WBA e De Prophetis-Di Feo, tricolore vacante

A dispetto della data di nascita: 25 ottobre 1974, Brunet Zamora (16+), cubano da anni residente in Italia, per la precisione a Trieste, è un pugile in ascesa. Certo, avesse gestito in altro modo il periodo precedente ai Giochi di Atene, non disputati, a questo punto il protetto di Mario Loreni probabilmente sarebbe meglio quotato dell’attuale situazione europea. Ugualmente l’ex campione italiano e attuale titolare dell’Intercontinentale WBA superleggeri, può aspirare al massimo alloro del vecchio continente.

Nonostante l’EBU lo ignori perfino nelle classifiche UE. Situazione insostenibile, per un pugile con 16 vittorie in carniere su altrettanti incontri.

L’impegno di domani sera al Pala Carnera di Udine è la prova del fuoco, per svegliare gli esperti che redigono le classifiche. La difesa dell’Intercontinentale contro il non certo facile Peter Semo (19+3-) rappresenta il giusto banco di prova per giustificare le ambizioni di Zamora che negli ultimi incontri ha dato dimostrazione di un rendimento ottimale e di poter chiudere la partita con un solo pugno.

Nel contempo si è dimostrato capace di tenere per 12 round, come ha fatto lo scorso maggio a Trieste, conquistando il trofeo della WBA a spese del resistente Andrzej Sark, slovacco che qualche mese dopo dimostrava di non aver digerito la cura Zamora, chiudendo in fretta e a sfavore la sfida col russo Denis Shafikov.

Il pubblico italiano conosce bene Semo, africano di nascita (Uganda) ma residente in Svezia, a Stoccolma, dove peraltro non ha mai combattuto. Si tratta di un pugile con ottime basi e un destro da evitare accuratamente. Nel 2007 a Roma, contro Marinelli dimostrò di essere da prendere con le molle. Il ragazzo di casa strappò la vittoria con i denti, soffrendo l’inimmaginabile, anche per un problema alla spalla. Lo scorso anno sempre a Roma, si era a gennaio, cancellò i sogni del generoso Fedele Bellusci che non riuscì a digerire i destri che demolirono la resistenza del nostro pugile al 10° round.

Da leggere con attenzione le altre due sconfitte. Fuori casa e contro due atleti di qualità che ambiscono a traguardi nobili. Si tratta dell’ucraino Sergey Fedchenko che costrinse Alfredo Di Feto alla resa in tre round e del mancino romeno Ionut Dan Ion dall’illustre passato dilettantistico e dal presente immacolato dopo 24 incontri con 13 ko. Semo ha ceduto ai punti con onore e applausi finali. Conosce bene il mestiere, sa difendersi con abilità e può riservare la sorpresa ad ogni round.

E’ reduce da un facile successo a dicembre nella sua Kampala, contro il modesto keniano Andrew Samba, spedito ko al 6° round.

Il pronostico è per l’italiano ma l’ospite è di quelli da non sottovalutare affatto. Come dire che il pubblico potrà gustare uno spettacolo valido.

Un altro titolo in palio nella serata che andrà in onda su Raisport Più con inizio alle 22,15 con l’avvio del confronto Zamora-Semo. Video anche per Emanuele De Prophetis (14+3-) che gioca in casa e pare abbia concentrato l’attenzione sul pugilato, lasciando per il momento altre sirene collaterali. Avversario per la conquista del vacante tricolore superleggeri, il pugliese-emiliano, sotto l’ala di Sergio Cavallari, Alfredo Di Feto, allenato dall’inesauribile ed entusiasta maestro Zennoni, poco fortunato ma indomito guerriero, che paga una boxe da picchiatore senza averne la potenza. Il match comunque equilibrato, pur dando atto al pugile della Loreni Olab di una varietà tematica superiore. C’è l’interrogativo del carattere, che gioca a favore di Di Feto, tetragono ad ogni emozione, deciso a battersi fino all’ultimo. Il match, sia pure in differita, verso le 24, verrà trasmesso dall’emittente Raisport Più.

Da valutare se il massimo Gianluca Mandras (5+) uno dei pochi giganti giovani (25 anni) sta salendo nel rendimento. Possiede un buon destro, ma la sua boxe è ancora elementare e prevedibile, anche se il ragazzo è uno col sale in zucca. Il test proposto da Loreni, si tratta del bulgaro Ivor Marinchev (4+11) battuto a febbraio da Dolzanelli ai punti, è accessibile senza timori. Quello che conta è osservare se il repertorio si è arricchito o meno.

Assai più arduo il compito per Italo Brussolo (9+3-) il veneto che cerca una collocazione nei welter. L’avversario è Armend Tatari (6+11-1-) che a dispetto del fisico non proprio plastico, è avversario difficile da inquadrare, furbo e veloce. L’ultima esibizione di Tatari non è stata fortunata, battuto da Bottai per squalifica, che il croato da anni abitante a Bolzano ha ritento ingiusta, per cui farà il possibile per cambiare rotta ai risultati.

Spazio pure alla boxe femminile. Loredana Piazza (3+) gloria nazionale in maglietta sta provando a scalare i vertici nei mosca, categoria affollata anche in Italia. Affronta la bulgara Svetla Taskova (4+15-1=) mina vagante per la pericolosità della testa che sembra un vero ariete.

Molte delle sue avversarie a cominciare da Simona Galassi hanno pagato questo pedaggio. L’ideale sarebbe metterla a nanna presto, ma l’impresa è difficile, come dimostra il record dove figurano tutte le migliori in Europa, quasi sempre vincitrici ai punti. Salvo poche eccezioni.

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