Un derby di fuoco infiamma l’Australia: trionfo di Anthony Mundine!
{joomplu:1903 left}All’Entertainment Centre di Brisbane (Australia), Anthony “The Man” Mundine conquista la cintura mondiale dei pesi medi IBO trionfando per Split Decision (114-113; 115-113; 113-114), dopo dodici scoppiettanti riprese, sul connazionale Daniel “Real Deal” Geale, presentatosi al match imbattuto.
L’IBO, poco apprezzata e ambita, a mio avviso giustamente, in Europa, nell’ampio e confusionario mercato delle sigle mondiali, riveste certamente un’importanza minore rispetto alle quattro sorelle principali verso le quali si dirigono i sogni e le ambizioni di ogni pugile di talento. Tuttavia la sensazione che si è avuta ieri, al termine del match vinto da Mundine, è che se sulla cintura consegnata al trentaquattenne originario di Newtown ci fosse stato scritto WBO, WBC, IBF o WBA nessuno, nemmeno il critico più esigente, avrebbe trovato qualcosa da eccepire.
Che sarebbe stata una lunga notte lo si è capito fin dal primo round, quando Daniel Geale, campione in carica, si scagliava sul più esperto avversario con veementi attacchi forntali, conditi da ottime combinazioni a due mani. Il fatto che il meno quotato “Real Deal” si fosse aggiudicato la prima ripresa metteva già l’acquolina in bocca agli appasionati, ansiosi di conoscere la reazione di “The Man”. L’attesa si rivelava in verità molto breve: dopo pochi secondi del secondo round un micidiale gancio sinistro di Mundine si stampava con precisione chirurgica sul mento di Geale spedendolo al tappeto, ma il talentuoso ventottenne residente a Mt Annan si rialzava prontamente terminando la ripresa in crescendo. Il proseguo del match era caratterizzato da un equilibrio quasi perfetto con il campione in carica più aggressivo e in costante pressione, ma talvolta impreciso e un pò confusionario, e lo sfidante che dal canto suo faceva valere l’innata abilità difensiva a cui ci ha abituato e colpiva di rimessa con fendenti rapidi e incredibilmente precisi.
La fase centrale del match risultava dunque molto intensa e davvero tanti erano i round di difficile assegnazione. Particolarmente avvincente si è rivelata la nona ripresa, nel corso della quale Anthony Mundine veniva sanzionato con un punto di penalità dall’arbitro Garry Dean per uso scorretto del gomito. “The Man” reagiva facendosi preferire nel corso dell’ultimo minuto del round grazie a splendidi colpi puliti, ma a pochi secondi dal gong veniva centrato da un bel diretto e perdeva l’equilibrio inginocchiandosi. Difficile stabilire quanto il colpo subito abbia influito sulla caduta dal momento che, rivedendo le immagini, Mundine perde l’appoggio con il piede destro in un punto evidentemente scivoloso del ring. Il signor Dean, ad ogni modo, ha deciso di non attribuire a Geale l’atterramento.
{joomplu:1904 left}Nelle ultime riprese veniva fuori la maggiore esperienza dello sfidante, abile nel contrapporre agli scoordinati attacchi della disperazione del campione, una boxe ordinata e pulita che solitamente viene apprezzata molto dai giudici. Applausi scroscianti hanno premiato per lo sforzo profuso i due guerrieri al suono dell’ultimo gong, ed è un aplauso al quale mi sento di aderire per la determinazione e il coraggio che entrambi i pugili hanno mostrato dall’inizio alla fine del combattimento.
Sul mio personalissimo cartellino a fine match avevo tre punti per Mundine (115-112) ma come più volte detto nel resoconto, si è trattato di un incontro di ardua lettura e i cartellini dei tre giudici, che hanno assegnato la vittoria a “The Man” sul filo di lana, lo dimostrano.
Nell’intervista finale Mundine, dopo aver riconosciuto il valore dell’avversario e aver invitato (gesto molto bello) il pubblico a tributare a Geale un ulteriore applauso, si è detto soddisfatto della sua prova e ha dichiarato di voler affrontare uno tra Pavlik, Abraham e Sturm nel prossimo futuro.
Personalmente ritengo che “The Man” sia davvero in uno straordinario stato di forma fisica e mentale: con l’esperienza maturata nel corso della lunga carriera e l’entusiasmo che la nuova categoria di peso sembra infondergli, pur non favorito, non parte sconfitto con nessuno dei campioni sopracitati. Insomma, ne vedremo delle belle!