Disastro di Brancalion e trionfo di Boytsov in Germania!
{joomplu:2036 left}Ieri sera, alla Koenig Pilsener Arena di Oberhausen, in Germania, Antonio Brancalion non è mai entrato nel match, tanto da venire sconfitto per KOT al primo round senza aver neppure sfiorato l’avversario, il tedesco Jurgen Braehmer che ha difeso così il titolo europeo dei mediomassimi. Nell’altro match di richiamo della riunione, il massimo russo Denis Boytsov, ha dato conferma di essere lo spauracchio della categoria, imponendosi per KOT al sesto round sull’ucraino Taras Bidenko e restando così possessore dell’intercontinentale WBA dei pesi massimi.
Quando un match finisce al primo pugno, è sempre difficile individuare responsabilità e realizzare analisi su quanto è accaduto e perchè. Quando poi ad andare in fumo, o quantomeno a sbiadire fortemente, oltre al singolo match è una vita di sogni e sacrifici, l’imbarazzo di chi racconta è ancora maggiore.
Non è stata una bella figura per il pugilato italiano, questo per dovere di cronaca bisogna ammeterlo, soprattutto in virtù di alcune recenti prestazioni discutibili dei nostri ragazzi ell’estero. Ciò che è accaduto sul ring è presto detto: Brancalion, al suono del primo gong, si poneva di fronte a Braehmer con la solita guardia un po’ aperta e il sinistro proteso in avanti. Tanto bastava al padrone di casa per piazzargli un secco diretto sinistro alla mascella e per il nostro portacolori, subito al tappeto, era l’inizio della fine. Altri tre atterramenti, su altrettanti fendenti precisi del tedesco sancivano la fine del match e delle ambizioni europee di Brancalion che, fortunatamente, si è ripreso immediatamente trovando anche la lucidità per andare a complimentarsi con il rivale. Incontenibile la gioia di Braehmer al termine del confronto, a dimostrazione di quanto l’italiano fosse temuto e di quanto sollievo abbia portato l’affermazione lampo del mancino residente a Schwerin (Germania). Essere sorpresi da un colpo a freddo può capitare a chiunque, anche ai più grandi. Resta ugualmente una certa perplessità per la totale incapacità del pugile veneto di mantenere una guardia alta nonostante le urla in tal senso del maestro Gino Freo, persino quand’era ormai chiaro che l’unica possibilità di salvezza era resistere fino al minuto di riposo. Non sarà facile dopo una sconfitta tanto dura da digerire rimettersi in carreggiata e tornare a macinare terreno nelle classifiche, nella speranza di una nuova occasione. Per Brancalion le primavere sono già 33 e soltanto una grande determinazione, unità alla dedizione al lavoro che per la verità l’allievo di Freo ha sempre avuto, possono permettergli di risalire la china. Da parte nostra naturalmente i migliori auguri per una veloce ripresa.
{joomplu:2037 left}Per quanto riguarda l’attesa sfida tra pesi massimi invece, la vittoria del sempre più quotato Denis Boytsov è stata perentoria e convincente. Il russo, che ci aveva abituato ad assalti all’arma bianca e conclusioni frettolose, ha dato questa volta una grande prova di maturità gestendo il match con calma e prudenza fin dal primo gong. Taras Bidenko, nonostante il vantaggio in altezza e in allungo, non ha mai dato l’impressione di poter capovolgere le sorti del match, demolito a poco a poco da un avversario dimostratosi sin dalle prime battute, più veloce e più potente. Agli sporadici colpi di sbarramento dell’ucraino, Boytsov ha contrapposto una guardia accorta e un’incredibile velocità di braccia: diretti saettanti e improvvise combinazioni andavano ripetutamente a bersaglio e più volte Bidenko si esponeva ai pericolosi montanti del rivale. Proprio in seguito a un montante destro di pregevole fattura, nel corso del sesto round, si manifestava l’epilogo del confronto: l’ucraino, visibilmente scosso, veniva raggiunto da tremende combinazioni al volto e alla figura ma restava strenuamente in piedi salvo poi accasciarsi inevitabilmente su un nuovo montente, questa volta sinistro, che lo sorprendeva con precisione chirurgica alla mascella. Rialzatosi malfermo sulle gambe, lo sfidante ha avuto bisogno del sostegno delle corde per non carambolare nuovamente al tappeto e l’arbitro, il signor Terry O’Connor ha saggiamente posto fine alle ostilità.
Con questa schiacciante vittoria il ventitreenne Denis Boytsov si candida di prepotenza ad affrontare i big della categoria e la speranza che questo giovanotto dai muscoli scolpiti e dalle proporzioni fisiche piuttosto piccole, se messe a confronto con quelle che caratterizzano la maggior parte dei massimi odierni, possa portare una ventata d’aria fresca nella categoria regina, diventa ogni giorno più concreta. Prima di un’opportunità titolata, ad ogni modo, sarebbe interessante valutarlo contro un pugile di medio livello che lo sovrasti maggiormente per altezza e massa e che lo prepari ad affrontare in un prossimo futuro i vari giganti dell’est.