Notte da incubo per Hugo Hernan Garay: Campillo è il nuovo campione!

{joomplu:2482 left}Al Club Deportivo Libertad di Sunchales (Argentina), lo spagnolo Gabriel “Chico Guapo” Campillo ha sconfitto contro ogni pronostico, l’idolo di casa Hugo Hernan “Pigu” Garay, laureandosi nuovo campione del mondo dei mediomassimi per la sigla WBA. La vittoria è stata sancita da una decisione a maggioranza dei giudici (114-115; 113-114; 114-114).

La sorpresa, per quanto accaduto sabato notte oltreoceano, è stata tanto grande per i tifosi del posto, accorsi numerosi a sostenere il proprio beniamino, quanto per chi vi scrive che, soprattutto dopo aver visto le prime quattro riprese del confronto, mai avrebbe potuto immaginare il seguito. Garay infatti è partito a spron battuto e, incitato dai propri sostenitori, non ha lasciato respiro al meno quotato rivale, tempestandolo di potenti colpi al corpo. Dal canto suo Campillo, si limitava a mentenere una prudente guardia ermetica e a chiudersi a riccio spalle alle corde quando l’argentino pigiava con il piede sull’acceleratore. I pochi colpi scagliati dall’iberico si spegnevano sui guantoni di “Pigu” e sembrava quasi che il coloured europeo si fosse recato in Argentina, oltre che per la borsa, unicamente per un’onorevole sconfitta ai punti. Nel corso del quinto round tuttavia, “Chico Guapo”, sfruttando probabilmente anche l’effetto sorpresa nei confronti di un avversario troppo rilassato mentalmente, ha cambiato completamente strategia, attaccando il campione con tremendi fendenti e pregevoli combinazioni, rese possibili da un pressing asfissiante. Il sogno di una difesa di comodo si è così trasformato in un incubo per il brevilineo di Buenos Aires, sballottato da una parte all’altra del ring dalle bordate del rivale. Fino al termine dell’undicesima ripresa il copione è stato dunque il medesimo: Campillo avanzava costantemente, tenendo il centro del ring e caricando ganci e montanti precisi; Garay, il cui sguardo stranito tradiva la consapevolezza del pericolo di perdere la cintura mondiale, era invece costretto ad arretrare. Le repliche confuse dell’argentino o venivano attutite dai guantoni dello sfidante, o erano da questi magistralmente schivate. Non sono mancati momenti drammatici con Garay, sanguinante alla bocca e vicinissimo al conteggio salvato unicamente da una mascella formidabile e da una ferrea determinazione. L’ultimo round per il campione è stato quello dell’orgoglio: tre minuti di disperati tentativi offensivi e di strenua spesa delle ultime energie alle quali però Campillo ha saputo far fronte con estrema sicurezza. Al termine del match sul mio cartellino avevo due punti per lo sfidante, avendo voluto premiare l’incredibile forza di volontà di Garay nel tentare il tutto per tutto nel dodicesimo round. Ad ogni modo il pareggio visto dal giudice Enrique Portocarrero non rende assolutamente giustizia a quanto visto sul ring.

Dunque la prestazione di Gabriel Campillo è stata davvero esemplare per tenacia, tecnica, strategia e coraggio. Un pugile in grado di offrire un simile spettacolo fuori casa e di rispettare la prima regola della boxe (non prendere pugni) in maniera tanto efficace merita grande considerazione nella valutazione della categoria “mediomassimi” a livello internazionale. Personalmente, non mi sosrpenderei nel vedere Campillo mettere in difficoltà gli altri detentori, ma staremo a vedere.

Per Garay si è trattato di una brutta battuta d’arresto dopo le recenti ottime prestazioni. “Pigu”, dopo l’avvio favorevole, ha mostrato un enorme imbarazzo quando ad attaccare è stato l’avversario e non è mai riuscito a trovare le contromisure per rimettere in carregiata un match perso round dopo round in una lenta e inarrestabile agonia sportiva. Quel che è certo è che l’agentino ha appena 28 anni, può sicuramente imparare dai propri errori e tornare competitivo ad alti livelli per provarci ancora una volta.

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